Top player: basta la parola per strappare un sorriso e cominciare a fantasticare; per disegnarsi una formazione ad uso e consumo, tre-quattro-due-uno, e cavalcare il futuro; per accendersi e sperare e pensare e vagheggiare. Uno, due, tre e magari anche quattro uomini, assai top ed altrettanto player, gente che sappia come si vince, come si vive la pressione, come si affronti la Napoli ed il Napoli di Mazzarri. Anatoly Tymoschuk conosce alla perfezione tutto quello che c’è da conoscere e per un trentatrenne che ha giocato nel Bayern Monaco e che a casa ha una bacheca nella quale c’è di tutto, scudetti e coppe in Ucraina e in Germania, il san Paolo cosa sarà mai: «Tymo ha fatto presente al Bayern che vorrebbe cambiare per giocare di più e Bigon mi ha chiesto di lui: informazioni generali» . Si parte così, avvicinando un manager Fifa, Giacomo Petralito, in questo caso, che lavora tra la Germania e l’Italia, e poi si aspetta che arrivi il momento buono per discutere più seriamente: Tymoschuk nell’elenco dei desideri c’è, perché incarna il mediano che piace a Mazzarri, uno di rottura e di interdizione, un po’ meno di costruzione, essendo il compito demandato ad Inler.
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