Tutto falso: l’attaccante più famoso e pagato della serie A italiana (e tra i più noti e pagati al mondo), Cristiano Ronaldo, non vuole mettere a disposizione i suoi alberghi trasformandoli in ospedali per contrastare l’emergenza da coronavirus. La notizia è stata prima cancellata e poi definitivamente smentita da diverse testate sportive della penisola iberica.
Ad accreditare l’ipotesi era stato un post su Instagram da parte di Edgar Caires, ex coniuge di Elma Aveiro, una delle sorelle dell’attaccante juventino. Caires ha semplicemente ripostato la notizia, apparsa su Arena Desportiva e tanto è bastato per farla passare come una conferma.
A verificare come fosse andata è stato il portoghese O Observador: giorni fa Paula Carvalho, leader dell’associazione benefica Essencia Humana, aveva fatto dichiarazioni in questo senso ma lei stessa ha poi spiegato di non sapere nulla di prima mano.
« Gli hotel di proprietà di Cristiano – si leggeva nell’articolo poi rimosso del giornale Marca – dai prossimi giorni saranno trasformati in ospedali gratuiti per i malati di Coronavirus che hanno bisogno di un letto e di una struttura dove poter essere curati. Ronaldo pagherà di tasca propria anche i medici e chiunque lavorerà nelle strutture per renderli al più presto ospedali accessibili a tutti, aiutando così la sanità in Portogallo a reggere in questo momento difficile».
L’impegno social
L’unica cosa vera, dunque, è che il giocatore è a Madeira, in Portogallo, e si è messo in isolamento dopo il primo caso positivo all’interno della Juventus (Daniele Rugani). Da tempo scrive sui social invitando chi lo segue a rispettare le indicazioni delle autorità sanitarie.
Ha fatto il test ed è risultato negativo, come del resto è negativa la madre, che era andato a trovare prima dell’emergenza, dopo il ricovero per un attacco di cuore.
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