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Tutti al San Paolo: parte la campagna abbonamenti, l’obiettivo è toccare quota 25.000 tessere

In “cromoterapia” il colore azzurro è calmante e rinfrescante. Per le teorie di settore, è un colore che riduce le tensioni, modera lo stress e fa dimenticare i problemi di tutti i giorni. D’altronde è accostabile alle tonalità del cielo e del mare, luoghi di relax e poesia, e alle maglie del cuore che nei match del San Paolo disegnano traiettorie ipnotiche, di rapimento e (a volte) d’estasi. Allora i conti tornano: anche quell’azzurro stimola le fantasie, amplifica le percezioni e fidelizza, tenendo lontani stress e problemi quotidiani. Il colore azzurro, quello del Napoli, fa anche molto di più. Muove le masse, ampliandone il raggio d’azione, andando a toccare mete impensabili (sino a qualche anno fa) in Europa e nel mondo intero. Si potrebbe arrivare, secondo alcune stime, a contarne oltre sei milioni nel globo, una vera e propria megalopoli fluttuante. Lo zoccolo duro è, naturalmente, quello cittadino, dove ogni cosa ha il suo tempo. E adesso è tempo di abbonamenti.

 

IN PERFETTA SIMBIOSI– Il Napoli e i tifosi in rapporto simbiotico, giacché se il Napoli muove le masse, le stesse danno linfa vitale al club. Agli albori di quel “Soccer” risorto dal fallimento gli abbonati risposero subito “presente”. Ce ne furono oltre 19mila, alla faccia della C1 e della carenza di palloni e maglie. La passione per l’azzurro travalicò dubbi e incertezze, tanto da reclutare 45mila spettatori per la prima col Cittadella e, andando così, random, oltre 30mila per Napoli-Foggia dell’aprile 2005. Al di là dei freddi numeri, privi di colore, va ricordato che il “nuovo club paradiso” di De Laurentiis ha mantenuto pressoché costante in questi otto anni il numero dei supporter, con relativi abbonati.

 

INVERSIONE– Ma va registrata una piccola (anche se non preoccupante) inversione del trend, con annate, le ultime, sottotono in fatto di abbonamenti, ma con notevoli incassi. I dodicimila dell’ultima stagione (200 in più di quella precedente) sono stati inferiori a quelli di squadre con bacino notevolmente più ristretto, tipo Udinese, Genoa e persino Cesena (con 12.114). Poca cosa se raffrontati al record assoluto di Fuorigrotta, con i 70 e passa mila fatti dal Napoli di Vinicio (’75/76), quando i tifosi li trovavi avvinghiati anche ai pali dell’illuminazione, arrivando a superare i 90mila. Come in un Napoli-Perugia (quello di Paolo Rossi) record dell’ottobre 79, e l’indimenticato match in Coppa Campioni col Real Madrid nell’era maradoniana (30 settembre ‘87). E, visto che abbiamo scomodato il Pibe, lui di oro ne procacciava in gran quantità: all’epoca gli abbonati erano sui 50mila, altra roba ma, chiaramente, altri tempi. E allora?

IL CAROVITA– Tutto è aumentato in maniera esponenziale, inutile dirlo adesso c’è l’euro. Non tutti quelli che potevano permettersi un abbonamento 25 anni fa adesso posso farlo. In proporzione ai redditi non c’è corsa: molto più costoso adesso e, negli ultimi anni, varie volte ritoccato. Quindi, per molti inaccessibile. E poi la tendenza al biglietto last-minute ha fatto il suo, assieme al numero di partite disputate nell’arco dell’annata. Molte di più. Nella scorsa stagione il dato positivo è invece rappresentato da quel milione e 100mila spettatori totalizzato sui tre fronti. Si cambia quindi: quest’anno niente ritocchi, si lasciano le cose come stanno, provando a invertire di nuovo il trend, semmai per ritornare almeno a quota 25mila.

 

SI PARTE– Dal sito ufficiale del Napoli: « E’ partita la Campagna Abbonamenti Serie A per il Campionato 2012/2013. La Società ha voluto premiare la fedeltà dei tifosi azzurri lasciando invariati i prezzi rispetto alla passata stagione che quindi non subiranno aumenti ». E la cosa non dispiace affatto, tanto più che, sempre consultando il sito, ci sono tutte le indicazioni per facilitare l’iter di acquisto e pagamento, che potrà essere agevolato da comoda rateizzazione. Con prezzi che partono dai 280 euro della curva, ai 2.500 della tribuna d’onore, e il diritto di prelazione sino al 21 luglio per i vecchi abbonati. C’è tempo quindi, e va da sé che anche gli esiti del mercato risulteranno determinanti.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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