È l’unico del Napoli che ancora gioca in Europa: Gennaro Tutino è partito ieri per la Francia, per giocarsi (con Svizzera e Svezia, oltre ai padroni di casa ) le qualificazioni all’Europeo Under 17. A 15 anni: il più giovane di una Nazionale in cui gioca uno come il milanista Cristante, che ha già esordito in Champions. Martedì l’ultima partitella, contro la Berretti del Siena, sotto gli occhi di Sacchi, poi la scrematura: i 24 che hanno fatto il ritiro a Coverciano con Zoratto sono diventati 18. E il più piccolo c’era ancora. «Una bella soddisfazione—dice —, dopo aver perso parte già alla prima fase delle qualificazioni. Perdemmo la prima, giocai titolare le altre due, che vincemmo ».
Classe di ferro Sfidare quelli più grandi per lui ormai è un’abitudine: lo scorso anno coi ’96 (annata d’oro del vivaio azzurro: oltre a lui ci sono altri due nazionali, Palmiero e Gaetano con l’Under 16) raggiunse la finale scudetto Giovanissimi, questa stagione l’ha cominciata sotto età, con gli Allievi, a dicembre è passato con 2 anni di anticipo in Primavera. Due gol all’esordio, 4 nelle prime 4 partite. «Il premio di tanti sacrifici, miei ma soprattutto dei miei genitori. Sono di Napoli centro, per arrivare a Castelvolturno ci vorrebbe un’ora, e così la società ha deciso di mettermi in convitto. Siamo in 7, 4 della Primavera e 3 Allievi. Mi avevano preso che avevo 12 anni, giocavo a Pozzuoli, nella Juve Domizia. Sono un esterno d’attacco, destra o sinistra senza differenza, se serve anche seconda punta»
Modello Senza un vero modello, almeno per quanto riguarda il ruolo. «Prima mi piaceva Ronaldo. Ma il Fenomeno, mica Cristiano. E del Napoli mi piace Hamsik. Anche se ho caratteristiche diverse. Il Napoli l’ho visto tante volte da raccattapalle, ricordo bene la partita con la Steaua, e il boato quando Cavani segnò il gol della qualificazione. Col Chelsea invece ero in tribuna… anche se a dirla tutta, non lo amo il caos dello stadio, preferisco vederle davanti alla televisione le partite. Certo, giocarci, in quello stadio, sarebbe un’altra storia…».
Fonte: Gazzetta dello Sport
La Redazione
C.T.
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