Alla ricerca dei fasti perduti. La copertina del calcio campano è tutta per la Turris e per il Savoia: le due nobili decadute, rilanciate con entusiasmo da progetti diversi ma ugualmente vincenti, guidano i rispettivi gironi della serie D (G e I) con due vittorie in due partite, dopo l’identico en plein in Coppa Italia. Torre del Greco e Torre Annunziata sognano ad occhi aperti un ritorno nel calcio professionistico che manca da oltre dieci anni. Il Savoia, blasonato club ultracentenario, vicecampione d’Italia nel 1924, è fallito il 31 luglio del 2001, dopo l’ultima apparizione in C1 con Morgia in panchina e dopo l’esperienza del 1999-2000 in B con, destino curioso, Moxedano presidente.
Alla stessa stagione è da ascrivere l’ultima esperienza con il calcio prof della Turris, retrocessa in serie D dopo il 16esimo posto in C2. Anche i corallini sono finiti negli inferi del calcio prima di risalire. Ed ora entrambe sognano la scalata grazie all’entusiasmo di due patron, entrambi non originari di quelle terre. Sergio Contino, imprenditore irpino con un’esperienza proprio nell’Avellino calcio, ha acquistato in estate il 50% del pacchetto azionario del Savoia, diventandone socio di riferimento e dividendo le strategie con il presidente Raffaele Verdezza. «Mi hanno convinto la passione per il calcio e una piazza importante come Torre Annunziata. Con il ds Nicola Dionisio puntiamo sui giovani, sul vivaio e sul tecnico Pasquale Vitter, con un programma triennale di ritorno in Lega Pro, ma, come si dice, l’appetito vien mangiando…». Eh sì, perché dopo 4 vittorie consecutive il Giraud è esploso d’entusiasmo, come dimostrano i 3500 spettatori per la gara con il Palazzolo. «Non abbiamo l’obbligo di vincere ma se il pubblico ci segue con questa passione possiamo stupire e, soprattutto, non vogliamo mollare il primo posto. Ho trovato un tifo caldo e sportivo, che può rendere il Giraud una fortezza inespugnabile».
A pochi chilometri di distanza il legame tifo-società è analogo: in aprile i supporter storici della Turris hanno chiesto a Mario Moxedano di portare il suo Neapolis a Torre del Greco per rilanciare la squadra. Moxedano, imprenditore originario di Mugnano, aveva deciso di lasciare il calcio dopo vent’anni di gioie e dolori, ma ha trovato nella Turris (che per la Lega Dilettanti si chiama Torre Neapolis) e nel Liguori l’occasione giusta per rilanciare la sua passione per il calcio. «Il titolo non è mio ma è della città – dice Moxedano – che merita risultati importanti e il calcio che conta. Torre mi ha regalato adrenalina e voglia di fare, non è da tutti portare 400 tifosi in trasferta in serie D. Purtroppo in Campania mancano gli impianti, non abbiamo mai avuto uno stadio all’altezza, ora speriamo di aver trovato stabilità. La nostra ambizione è tornare in Lega Pro, ma siamo in un girone equilibrato e non vogliamo illudere nessuno». Tuttavia, con il dg Mango, il presidente ha costruito una squadra con giocatori di qualità (tra cui il figlio Raffaele) affidata al tecnico Franco Fabiano. «È presto per cantare vittoria». Turris e Savoia sognano il ritorno tra i professionisti, magari a braccetto. «Al di là dell’accesa rivalità sportiva – chiosa Contino – sarebbe bello per l’importanza delle due piazze».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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