Ciro Troise, direttore responsabile di IamNaples.it, è ospite della trasmissione televisiva “Zona Napoli”, appuntamento settimanale con lo sport napoletano in onda su Rtn TV e condotto da Luigi Giordano. Ecco quanto evidenziato in seguito alle dichiarazioni di Troise:
Damato, errori ininfluenti-“Damato determinante in Udinese-Napoli? Assolutamente no: il primo rigore è netto, ma in quel momento, io stesso ho pensato a tutto fuorché ad un rigore, l’area era intasata e l’errore ci poteva stare, poi a guardando le immagini con oculatezza si capisce che Allan ha commesso un’infrazione; il secondo penalty mancato, per quanto il tocco di Basta sia stato molto leggero, era a sua volta un fallo del giocatore udinese, invece è stato ammonito Armero per simulazione! Nonostante questi due errori, credo che Mazzarri e la Società abbiano esagerato con l’attribuire al solo arbitro la mancata vittoria: sin dall’inizio della stagione, salvo poi fare delle eccezioni, s’era deciso di non discutere le decisioni arbitrali pubblicamente e penso sarebbe stato meglio seguire questa linea. Inoltre, credo che mai come quest’anno gli azzurri non abbiano ricevuto chissà quali torti dagli arbitri.”
Problemi in fase offensiva- “Il Napoli ha pagato la sua scarsa concretezza in avanti, a fronte di una difesa quasi ermetica, la fase offensiva si è rivelata palesemente inconcludente nelle ultime giornate. Il Napoli, l’ho detto a Plzen in conferenza stampa, costruisce poco e finalizza nulla: fino alla gara col Parma gli azzurri costruivano 12-13 palle gol a partita, poi da Catania in poi si è andato peggiorando. C’è inoltre un problema di finalizzazione: Calaiò ha sbagliato un gol clamoroso con il Viktoria, Hamsik e Cavani ieri con l’Udinese. Mazzarri c’entra poco col problema di finalizzazione. Ha parlato di un Calaiò inadatto al suo gioco? Non mi sorprendono le sue parole. Cavani vuole giocare ogni partita ed è stato preso, in quel reparto, secondo gli equilibri del compromesso societario, un calciatore che stesse in panchina senza eccessivi patemi”.
Ripercussioni del mercato- “Calaiò è un finalizzatore, forse perciò il mister ha parlato di un calciatore non adatto al suo gioco. La società aveva puntato su Bobadilla, salvo poi virare sull’Arciere per i motivi di cui sopra. Vargas? Farlo giocare in Brasile è una chiara volontà di voler valorizzare il ragazzo. C’è una via d’uscita per recuperare quantomeno l’investimento sul cileno. A questo proposito credo che si sia rivelato più inconcludente, dal punto di vista economico, l’acquisto di Pandev, su cui sono stati investiti 8 milioni solo per il suo cartellino. E’ palese che la staffetta Lavezzi- Pandev/ Insigne abbia penalizzato il Napoli, con Lorenzo costretto a giocare in un ruolo non suo, vedi ieri che andava a prendere palla nella sua trequarti. Pandev ha esaurito le energie in ottobre, Insigne è stato allargato sulla fascia ma, con l’ossatura della squadra, le sue caratteristiche non vengono esaltate”.
Metamorfosi tattiche- “Quando il modulo cambia, però, vedi il 4-3-3 o il 4-2-3-1, Insigne riesce a dare il meglio di se. Fase di costruzione? E’ normale che Behrami sia tra i migliori in campo, data la natura della squadra, che bada prima a chiudere gli spazi e poi ad imbastire una trama di gioco.Cavani fuori forma? Se giochi cinquanta partite ci sta che puoi sbagliarne un paio. Dal punto di vista organico è sempre tra i più pimpanti e volenterosi e dispiace vedergli in viso quell’espressione delusa per non aver segnato, “nemmeno” ieri. Le fasce? Fosse per me farei giocare Zuniga e Armero, ma credo che alla fine il mister sceglierà per Maggio a destra e Zuniga a sinistra. Per la sua logica, dopo gli avvicendamenti degli esterni a Plzen ed Udine, credo che la scelta finale sarà quella.”
Metodo Mazzarri- “Questo è il bello ed il brutto di avere solo tredici o quattordici titolari, cardine della strategia- Mazzarri, croce e delizia di questa stagione: quando stanno bene, viaggiano a velocità altissime, ma quando c’è il calo fisiologico dei calciatori, allora non si può fare affidamento sugli altri, che non vengono per nulla considerati. Armero? Mi ha fatto un’ottima impressione, pur non avendo una tecnica di base di altissimo livello, ha gamba e quantità e trova il fondo con buona regolarità.”
Dubbi di formazioni- “La difesa va confermata: sia Britos che Gamberini hanno dimostrato entrambi una buona affidabilità. In quella parte del campo il mister si è dimostrato molto più flessibile che in altri settori. In attacco ad esempio credo sia giusto dare una chance ad Insigne in luogo di un Pandev in difficoltà palese, ma Mazzarri si fida dei suoi eletti e credo confiderà in un Pandev che faccia la differenza con i bianconeri come fatto già, in una delle poche partite indovinate al 100% dal macedone. Consiglio alla comunicazione azzurra? Credo che, invece che lamentarsi di Damato, sia il caso di far sentire il peso politico in crescendo di De Laurentiis ed evitare lo spauracchio della stessa sestina arbitrale di Pechino, che, non per cattiva fede, potrebbe essere influenzata, in positivo o meno, dai trascorsi cinesi.”
Auspici per Napoli-Juve- “A distanza di un girone siamo messi bene per l’obiettivo Champions, ma non si deve mai stare tranquilli: con i tre punti in palio occhio alle inseguitrici. Mazzarri non firmerebbe per il secondo posto? Fa bene: nella vita si deve aspirare sempre al massimo. Anche se personalmente non ho mai creduto di poter arrivare al tricolore, è giusto si lotti fino alla fine. Il pareggio sarebbe un buon punto? In ottica Champions sicuramente, ma Napoli-Juve è una partita a parte: ci si gioca molto di più di una semplice partita.”
La Redazione
M.P.
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