Ciro Troise, direttore responsabile di IamNaples.it, interviene a “Si gonfia la rete”, trasmissione in onda sulle frequenze di Radio CRC. Ecco quanto evidenziato in seguito al suo intervento:
“Ieri sera si è visto un Napoli gagliardo, ma anche con un possesso palla più armonico: logicamente i ritmi sono quelli che sono, visto il caldo ed il periodo di preparazione è molto frequente vedere, nella ripresa, un netto calo fisico; la speranza è quella di vedere, per inizio stagione, un Napoli capace di giocare per 90′ sui ritmi dei primi tempi. Zuniga? Se potessi dare un consiglio ai tifosi, direi di non dare troppo peso ad ogni singolo gesto dei giocatori: inutile puntare il dito verso il colombiano quando, a Dimaro, non saltellò dopo il solito coro di sfottò ai tanto sportivamente odiati juventini ed eccessivo alzarlo ad idolo dopo lo spettacolo di ieri sera: ci vuole più equilibrio. In sostanza, credo che Zuniga non resterà in scadenza: o va via oppure rinnova, anche se le parti, per ora, sono molto lontane. Gargano? All’estero ha un ottimo mercato: verrà ceduto di sicuro e fuori dall’Italia la sua cessione potrebbe fruttare anche un discreto numero di milioni. A centrocampo, comunque, serve qualcosa, anche a livello numerico: Dzemaili, Inler e Behrami sono i tre centrocampisti, poi ci sono Donadel e Gargano con la valigia in mano e Radosevic che, se dovesse trovare una squadra tale da offrirgli un minutaggio superiore di quello che può offrirgli Benitez, andrà a farsi le ossa in prestito da qualche altra parte. Jackson Martinez? Da tempo parliamo di questo affare, presto le parti si rivedranno anche in occasione dell’amichevole con il Porto e, alzando l’offerta a 34-35 milioni, si potrebbe chiudere: anche perché, col giocatore, c’è già l’accordo a 2.5 milioni per cinque anni. Le infrastrutture? Un limite di questo Napoli, non solo il San Paolo, ma anche Castelvolturno e le strutture per le giovanili, oltre ad un servizio notturno metropolitano in occasione di determinati eventi. Nelle altre metropoli cose del genere sono di normale routine, noi a volte dimentichiamo di essere, a nostra volta, una metropoli.”
La Redazione
M.P.
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