Nella sala dei trofei del Napoli c’è la copia dell’ultima Coppa Italia conquistata dagli azzurri: quella del 1987. Solo a partire da due anni dopo il trofeo, fino ad allora realizzato a Milano, cominciò a essere forgiato da Igino Iacovacci, il patron di IacoGroup, società leader in Europa nel settore marketing e merchandising, che ha la sua sede da Avellino, al numero 24 di via Verdi. 23 anni dopo quella Coppa plasmata d’oro, dai richiami soffusi e con il marchio della Tim ben in vista, quella Coppa può essere conquistata dal Napoli e restare in Campania. «Ricordo quella sera a Cremona, consegnai a fatica la coppa a Vialli e Boskov – racconta Iacovacci – e ricordo pure l’altra finale a Vicenza, dove gli azzurri vennero beffati ai supplementari. Io però non tifo per nessuno, perché lavoro per tutti i club d’Italia. Il più felice di tutti? Roberto Mancini, sia da giocatore che da allenatore».
Il figlio Alberto è il giovane amministratore delegato dell’Avellino calcio che punta a tornare presto in serie B. «Ma io non ho rivalità calcistiche con il Napoli, spero che la mia Coppa Italia la porti no a casa Cavani e Cannavaro, ma se fosse Beppe Marotta a far festa non ne farei un dramma». Sono sempre realizzati ad Avellino i gadget e le medaglie ricordo che verranno consegnati agli atleti al termine della finale dell’Olimpico.
In quello che appare come il tempio italiano nella fabbricazione di coppe e medaglie (anche la Coppa campionato che verrà consegnata tra lazzi e fuochi d’artificio allo Juventus Stadium è realizzata ad Avellino e fabbricata negli stabilimenti di Vicenza della IacoGroup) sono pronti già alle prossime sfide dell’estate con la Uefa: anche il trofeo degli Europei di calcio viene fabbricato qui. «E anche la Supercoppa italiana, quella che sempre il Napoli e la Juventus si contenderanno ad agosto», conclude Iacovacci».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
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