La partita con il Catania (in archivio) e quella con il Marsiglia in Champions (da archiviare), d’accordo, ma la notizia vera è che ieri sera è ufficialmente cominciata Juventus-Napoli. O forse il prologo modello spy story. Al San Paolo, in tribuna Speciale, mischiato tra i familiari e gli amici dei giocatori del Napoli, c’era anche un parente bianconero: Gianluca Conte, fratello di Antonio, inviato per l’occasione a carpire i segreti degli azzurri. La grande sfida di domenica prossima si avvicina, e per questo Conte II, defilato e accompagnato da un altro osservatore, ha preso senza sosta appunti di ogni tipo da consegnare al fratello-tecnico della Juve. La cosa curiosa è che allo stadio non c’erano invece osservatori dell’OM, l’avversario di mercoledì, ma tutto sommato è giusto così: allo Juventus Stadium sarà testa a testa scudetto. O quantomeno sarà un filtro utile a definire la griglia: «A vincere il campionato sarà una tra il Napoli, la Juve, la Roma, l’Inter, la Fiorentina» . La profezia di Benitez.
SORRISO AMARO – E allora, Rafa. L’uomo che, stando alla statistica e agli annali, ha firmato il miglior avvio della storia azzurra dopo undici giornate di campionato: mai così, nel tempo. L’ultimo gioiello, la vittoria con il Catania. Un successo amaro: «L’infortunio di Mesto è grave, sono molto dispiaciuto: dopo Zuniga, abbiamo perso un altro giocatore che stava facendo molto bene. Non sappiamo ancora quale sia l’entità, ma il ginocchio si è girato: nelle prossime ore sapremo di cosa si tratta» . Domani è in calendario una visita a Villa Stuart. «Mi fa, però, piacere per l’esordio di Uvini: lo avevo provato in questa posizione e sono soddisfatto della sua prova» .
L’AUTOSTIMA – La prima del giovane brasiliano è di certo il simbolo di un’autostima che cresce: «Sono felice della crescita del gruppo: siamo ancora al settantacinque percento e sono convinto che si può migliorare tanto, però questa è una vittoria importante sotto tutti i punti di vista. Tra l’altro abbiamo dominato, e in questo caso non è stata mancanza di cattiveria: soltanto la bravura di Andujar ha evitato di chiudere definitivamente la partita» .
GIRANDOLA D’ATTACCO – Firmata da Callejon e Hamsik, entrambi giunti a quota 6. E se Marek non è una sorpresa, di certo lo spagnolo ha conquistato copertina e passerella: «Sapevo che è un ragazzo che lavora bene, ascolta e ha voglia di imparare: per me non è una novità. Ma sono davvero felice di tutti gli attaccanti, del modo in cui si allenano e di come entrano in partita. Giocando ogni tre giorni è fondamentale per noi avere gli attaccanti sempre al massimo della forma. Insigne? E’ importantissimo e ha grandi qualità, ma è ancora giovane: con il tempo sono sicuro che saprà sempre meglio cosa fare» .
VOLATA SCUDETTO – L’argomento clou, però, non può che essere la definizione della griglia scudetto con annessa profezia. O meglio, con annessa analisi delle candidate più autorevoli: «Il vincitore del campionato uscirà da un gruppo che comprende noi, la Roma, la Juve, l’Inter e la Fiorentina. In questo momento, la Roma ha un piccolo vantaggio, anche perché gioca soltanto una partita alla settimana, e dunque spetterà a noi non perdere più terreno. E poi c’è la Juve, che ha una rosa fortissima: non a caso ha vinto gli ultimi due scudetti» . Il Superclasico con i bianconeri, per dirla alla spagnola, è in programma domenica, ma Rafa semina serenità: «Non credo che valga un pezzettino di scudetto…» . Vale tantissimo, invece, la partita di mercoledì con l’OM. E questa volta si andrà in ritiro: «Sabato ho preferito mandare tutti a casa perché è pesante non vedere le famiglie per molto tempo, ma non è una regola» .
Fonte: Il Corriere dello Sport
