Walter e i suoi ragazzi: mezz’ora di faccia a faccia nello spogliatoio. E speriamo che questa volta si siano capiti. Perché fino ad oggi mica tanto. Giorni di tormento. Malumori, depistaggi, pause di riflessione: con il mercato degli allenatori che è già entrato nel vivo. Nonostante non sia neppure ben chiaro chi farà la Champions e chi no.
Mazzarri abbraccia il suo Napoli: nessuna scenata, nessuna alzata voce, nessun processo e soprattutto nessuno sul banco degli accusati. I toni sono soft, come sempre. Non è questo il momento per arrabbiarsi, per aumentare la tensione. Col Chievo è andata male, giriamo pagina e ora pensiamo all’Atalanta: la sintesi del pensiero di Mazzarri è di una semplicità estrema. Oggi, forse, arriverà a Castelvolturno Aurelio De Laurentiis. È una ipotesi che ieri con insistenza si rincorreva per il quartier generale azzurro: il presidente ribadirà che la qualificazione Champions è traguardo che non può essere fallito. La strategia del Napoli e del suo tecnico è chiara: non mettere sotto stress un gruppo che appare decisamente in difficoltà e che ha nel secondo posto in classifica un obiettivo fondamentale perché in palio ci sono i 30 milioni della qualificazione in Champions. Un gruppo, comunque, compatto, senza divisioni o spaccatura all’interno.
Nel frattempo i tormenti di Mazzarri riguardano anche altro: riguardano il suo futuro. A Napoli o altrove? Tante le panchine d’oro bollenti, in questi mesi. Che si muovono. O si muoveranno prima dell’estate o che in ogni caso, si preparano a cambiare. Per ora i movimenti sono impercettibili, tranne che alla Juventus: lì si sa già che Conte a giugno resterà ancora sulla panchina bianconera. Il futuro di Mazzarri è legato al suo ingaggio da top-trainer: ora è il secondo tecnico più pagato d’Italia, dopo Conte e in compagnia di Allegri. In Italia sono pochi i club che se lo possono permettere: su tutti l’Inter. E qui Mazzarri ha una ragione in più per conquistare la zona Champions, magari proprio ai danni del club di Moratti: se i nerazzurri non conquisteranno il secondo o terzo posto, Stramaccioni dovrà cedere il passo a qualcuno altro in panchina. Forse sarà Mazzarri, forse Zenga o forse Bielsa. Ma l’Inter non è l’unica grande che cambierà allenatore, anzi. La Roma difficilmente terrà Andreazzoli. Si parla di un ritorno di Spalletti, Chissà. Agli americani Mazzarri piace. E anche qui si riapre il valzer. Perché il prossimo anno la possibilità è che molte delle grandi avranno un allenatore diverso da quello attuale. Uno tsunami.
De Laurentiis difficilmente attenderà maggio per conoscere le intenzioni di Mazzarri. Ha in testa già qualche nome: Pioli, per esempio, ma anche Maran. Ma la prima scelta, ovvio, è la sua riconferma: per questo il presidente vuole aspettare ancora.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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