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Tremano dieci club di serie A, classifica finta?

Tra le società a rischio c'è anche la Lazio

Tolta la corsa-scudetto (Juve e Milan con questa storiaccia non c’entrano nulla), ecco che tutto il resto, dalla volata-Europa alla lotta-salvezza, rischia di essere spazzato via nei prossimi mesi. Che si gioca a fare da qui sino a maggio se davvero rischiano di essere coinvolte 10 squadre di A? E’ un campionato virtuale quello cui stiamo assistendo? Le classifiche saranno sconvolte? Entro fine aprile ci saranno i primi deferimenti di Stefano Palazzi, il superprocuratore Figc che con il suo staff sta lavorando a tempo pieno (in settimana audizioni eccellenti, fra cui Mauri e Brocchi): riguarderanno le carte di Cremona. Per quelle di Bari, con il terremoto di questi giorni (vedi Masiello e c.), si dovrà ancora aspettare. Poi, potrebbe arrivare anche Napoli… Non si finisce più con il calcioscommesse ma la colpa è dei Masiello, dei Doni, degli Zamperini, eccetera. Di un calcio fortemente inquinato alle sue radici da anni. Di dirigenti e allenatori (Bari per esempio) che come minimo dormivano e non si accorgevano di nulla. Come detto, i club di A coinvolti, e a rischio, potrebbero essere addirittura la metà, dieci: Atalanta (già punita con un meno 6 e ora coinvolta in altre due gare); Bologna, Cesena; Chievo; Genoa; Lazio; Lecce; Novara; Siena; Udinese. In serie B nei guai (seri) il Bari e la Sampdoria. Molti coinvolti anche in Lega Pro. Ma non tutte queste squadre potrebbero essere già punite con il processo-bis (poi ci sarà il ter, eccetera eccetera…) che si terrà forse a giugno-luglio (la Figc, se possibile, preferirebbe ad Europei appena chiusi). Sconti di pena per chi collabora, e stavolta sono parecchi. Un anno per omessa denuncia (e dovrebbero essere tantissimi); cinque anni con radiazione per chi ha taroccato, o tentato di taroccare le partite; due anni per chi ha “solo” scommesso. E i club? Rischiano da tre punti di penalizzazione in su. Se ci sono dirigenti coinvolti, prevista la retrocessione. Le penalizzazioni devono essere afflittive. Esempio: devono cancellare un traguardo (la qualificazione Uefa o la salvezza). E se un club finisce a metà classifica, lontano da tutto? I punti di penalizzazione li sconta nella stagione successiva: così si creano disparità, è vero. Ma non c’è nulla da fare, anche perchè sia Coni che Figc vogliono che i processi si tengano in questa stagione sportiva e quindi la stragrande maggioranza delle condanne saranno applicate a questo campionato, anche se già chiuso. Ricordiamo, inoltre, che in base alle regole Uefa chi è condannato per illecito sportivo non si può iscrivere a nessuna Coppa europea.

Tema amnistia: Giovanni Petrucci, n.1 dello sport italiano, ha ribadito che non se ne parla. Giusto. Non scherziamo nemmeno: troppo comodo, che segnale di serietà sarebbe? E poi, chi ha pagato in passato che direbbe? Lo sport deve dare un colpo durissimo a questo marcio che sta venendo pericolosamente a galla e forse è peggio ancora del (vecchio) Calciopoli, lì almeno i soldi non erano girati e ora si è scoperto pure che le partite non erano truccate. Michel Platini tuona, preoccupatissimo, contro l’ondata del calcio scommesse che invade non solo l’Italia:”Chi bara, squalifica a vita”. Giancarlo Abete sostiene, con convinzione assoluta, che ci vuole “tolleranza zero”. La Lega di serie A finalmente si sveglia: il 20 aprile, per la prima volta, sollecitata dall’Inter, parlerà del problema-scommesse. D’accordo che la responsabilità oggettiva, in molti casi, è estremamente penalizzante per i club, ma per ora esiste, è un caposaldo del calcio (anzi, dello sport), e quindi va applicata: semmai, se ne parlerà per il futuro. La Lega Pro, in questo (e in altro) , è all’avanguardia: si è dotata, per prima (ed unica sinora), di un sistema di controllo sulle scommesse. Ha studiato un codice etico. “Quando il treno parte, non si ferma più…”, sostiene il direttore generale Francesco Ghirelli. Ora c’è attenzione massima ai calciatori: in caso di gare “sospette” subito segnalazione alla procura federale e quindi alla procura della Repubblica. Le altre Leghe, per ora, non si sono ancora mosse su questo fronte: quella di A, come detto, ne parlerà il 20 aprile. Non solo soldi, quindi… La Figc in futuro, speriamo presto, si doterà di una Procura federale all’altezza. Non che Palazzi e i suoi non lo siano. Anzi, sono preparati. Ma non ce la fanno. La diaria (30-40 euro) al giorno è bassissima, non viene pagata nemmeno l’assicurazione quando usano mezzi propri. Che 007 sono? Sono ex questori, avvocati, ex magistrati (il Csm vieta l’impiego di quelli in attività) che lo fanno con grande passione. Ma un po’ di malcontento c’è e il pool di Palazzi ha mezzi troppo scarsi per spazzare via questo marcio che sta inquinando (anzi, ha inquinato) il nostro calcio. Speriamo che Abete questa estate voglia provvedere.

Fonte: Repubblica

La Redazione

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