Quanti erano? Ma che importa: perché c’erano e pure stavolta parevano tanti e son venuti dal Sud e ovviamente anche dal Nord, sono partiti da Napoli o da Bologna e Parma, dalla vicina Legnago e anche dalla più distante Monaco di Baviera: duemila o anche tre, con la curva che ha cominciato a prendere forma già intorno alle 13,30 – un´ora e mezza prima che cominciasse la sfida – e poi l´hanno dipinta d’azzurro. La Napoli che vive di calcio non s’è sottratta neanche a questa trasferta, ci ha creduto ed ha dato voce alla speranza, s´è messa in viaggio con un giorno d´anticipo o anche nel mattino d´una domenica primaverile, il sole che bacia l’Adige e piazza Erbe presa d’assalto, per dare un’occhiata al balcone di Giulietta. Ma c’erano da Udine, da Tarvisio, chiaramente da Milano, dal neonato club sorto a Malpensa: un volo con la fantasia, per credere che sino al diciannove maggio ci sia qualcosa da dare, qualcosa da dire e infine un traguardo da conquistare. Accolti da una pioggia battente, per chi era arrivato qui sabato, alla partita contro il Chievo ha fatto da contorno una splendida giornata di sole. Guastata soltanto dal risultato, che sul campo di Verona si è nuovamente rivelato avverso al Napoli. E’ solo il contorno, però, di quanto accaduto nell’insieme di un’altra trasferta vissuta da vicino.
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