Il turnover totale è stato pagato a carissimo prezzo dal Napoli in Europa League. Una figuraccia degli azzurri in campo internazionale, la seconda dopo quella in Olanda contro il Psv. Il turn over totale, una scelta concordata in estate da Mazzarri con la società e che il tecnico non rinnega, anche se le due sconfitte pesanti con Psv e Dnipro inducono a fare ulteriori riflessioni sulle qualità della rosa. Gli esami europei sono servite per valutare ancora meglio al tecnico le qualità di quelli che non giocano in campionato e per trarre le conclusioni. E ovviamente, al di là delle dichiarazioni ufficiali, le risposte non sono state delle migliori, in Ucraina c’è stato il flop di tutti, di Fernandez e Vargas, i giovani da valorizzare e dei più esperti. Si sono persi un po’ tutti, il cambio radicale ha generato un calo evidentissimo del Napoli.
La priorità è rappresentata dal campionato, ora gli azzurri sono attesi da tre partite in sette giorni e torneranno in campo tutti i titolari. Un piccolo dubbio per domani sera contro il Chievo Verona persiste ancora per Behrami: l’ecografia ha escluso lesioni muscolari ma l’ultima parola verrà data soltanto in giornata. Se non dovesse farcela giocherebbe Dzmemaili. Un «sacrificio» in Europa League per non pagare in campionato. Una scelta necessaria anche per evitare infortuni che però non ha dato i frutti sperati. In queste tre partite il Napoli proverà ad ottenere il massimo, nove punti. Se la marcia dovesse riprendere in termini trionfali dopo la sconfitta di Torino contro la Juventus, poi contro il Dnipro al «San Paolo» verrà riproposto il turnover più o meno totale. I titolari in Europa si potrebbero rivedere più avanti, nelle ultime due gare, quelle decisive per il passaggio del turno, a meno di un rallentamento clamoroso in campionato che potrebbe indurre a scelte diverse già per il prossimo match europeo. L’anno scorso la Champions League logorò la squadra e in campionato furono buttati via tantissimi punti, giocarono quasi sempre i titolari e ci fu pochissismo spazio per gli altri. Un errore che non si voleva ripetere quest’anno e l’Europa è stata stabilita come vetrina per verificare la potenzialità di tutti gli altri. Su questo anche il presidente De Laurentiis, ancora negli Stati Uniti per impegni di lavoro, è stato chiaro e per questo motivo il suo stato d’animo, nonostante l’amarezza per la sconfitta, secondo i suoi più stretti collaboratori ieri era sereno.
La figuraccia in Europa ovviamente non fa bene al morale e anche l’immagine del Napoli in Europa viene offuscata dopo l’ottima Champions League della scorsa stagione. Impossibile andare avanti con gli stessi in campionato e in Europa, su questo Mazzarri non ha dubbi. Il turnover più moderato si vedrà più avanti, nelle partite decisive si potranno vedere dall’inizio Cavani e gli altri.
La valutazione della rosa anche in vista di gennaio e della riapertura del mercato. Ragionamenti che verranno più in là. Ora c’è da superare il primo momento difficile della stagione, due sconfitte di seguito che hanno frenato di colpo l’entusiasmo. Battere il Chievo per ricominciare, anche se Mazzarri sa benissimo che non sarà facile. Oggi pomeriggio l’unico allenamento per la sfida contro i veronesi. E poi di nuovo in trasferta a Bergamo con l’Atalanta. Trittico di sette giorni che si completa con il Torino. Ecco perché il tecnico dosa le energie con il misurino. Per brillare in campionato si è pagato a carissimo prezzo in Europa.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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