Ed eccolo lì il sogno più bello, una vetta distante pochi passi. Il Napoli è a tre punti da quel paradiso del primato in classifica, seppur non solitario e da condividere con la Juventus. Le tribune del San Paolo si rivedono dense di entusiasmo e di tifosi contro la Lazio. Dopo i sedicimila paganti registrati per l’Europa League per l’Aik Solna, Fuorigrotta si riempie nuovamente d’azzurro quasi come nelle serate della scorsa Champions League, con più di quarantamila cuori pronti a sorreggere l’undici di Mazzarri. Il vestito del San Paolo è quello delle migliori occasioni, così come il prato colorato di un intenso verde speranza è in perfette condizioni. Lo sventolio di bandiere è incessante, il boato che accoglie le squadre in campo è assordante sia nella fase di riscaldamento che al fischio d’inizio. I “Vecchi Lions” in curva A accolgono gli azzurri con un “Dal 1992 per amore della maglia”, mentre la B con uno striscione evidenzia la sua posizione contro il Registro degli striscioni: “Il Muro spoglio… simbolo del nostro orgoglio!”. Il pubblico partenopeo sostiene come forse mai questa stagione i suoi beniamini, con le curve sempre pronte a cantare per sostenere. Il gol di mano di Klose, dopo pochi minuti di gioco, gela gli entusiasmi ma solo per qualche secondo, perché l’immenso gesto di signorilità e sportività del campione tedesco (che ammette il fallo e fa annullare la rete) fa tirare a tutti un sospiro di sollievo. Il San Paolo ringrazia il gesto della punta laziale con un lungo applauso di riconoscimento ad un campione. Chapeau. Un altro bomber, d’azzurro vestito, fa esplodere e stavolta di gioia Fuorigrotta. Ed è così che Cavani sblocca il risultato mettendo dentro il suo gol numero 70: il San Paolo impazzisce di gioia, saltando ed urlando senza soluzione di continuità. Il Matador in queste serate è incontenibile, poco dopo raddoppia ed il San Paolo è di nuovo in visibilio. L’uruguaiano corre ad abbracciare le centinaia di tifosi che scalano veloci i gradini, fin giù, della curva B pur di avvicinarsi al proprio idolo. Il primo tempo finisce tra applausi scroscianti. Nella ripresa la Lazio ci prova, ma Cavani regala ai suoi la terza perla della serata, affossando i romani e facendo brillare il San Paolo che assapora il primato saltando al ritmo di “Chi non salta è juventino”. L’entrata di Insigne regala nuove emozioni al pubblico partenopeo, che accoglie lo scugnizzo con un assordante boato che si ripete quando Lorenzinho si procura da fenomeno un rigore. L’errore di Cavani dal dischetto è perdonato da un lungo applauso dei quarantamila a rincuorare il Matador, comunque uomo partita. Il triplice fischio consegna il primato al Napoli e ad una Napoli in festa, seppur senza “O surdato ‘nnammurato”, forse conservato per qualche prossimo appuntamento.
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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