Trapattoni giudica il Napoli ormai vicinissimo alla Juve. E non solo perchè i punti di distanza in classifica sono soltanto tre. Azzurri da scudetto, come ai tempi di Maradona e Careca: questo il pensiero del commissario tecnico dell’Irlanda.
Juve-Napoli, come vede il duello scudetto?
«Se dovessi giocare al Totocalcio metterei una tripla. Il duello scudetto è da 1X2, apertissimo. I bianconeri sono quadrati, esperti, abituati a vincere. Gli azzurri hanno entusiasmo, organizzazione, grande tecnica e attraversano un ottimo periodo di forma».
Gli uomini scudetto di Mazzarri?
«Nel Napoli sono Cavani e Hamsik a fare la differenza. Cavani è ormai uno degli attaccanti più forti al mondo, lo paragonerei al grande Van Basten, un fuoriclasse assoluto. Hamsik ha caratteristiche uniche, difficile da avvicinare a qualcuno del passato, lo studiai molto prima di affrontarlo con la sua nazionale».
E quelli di Conte?
«Penso a Pirlo innanzitutto, un giocatore fenomenale, importantissimo per il gioco dei bianconeri. E poi dico Vucinic per la sua duttilità tattica e Marchisio per la sua imprevedibilità».
A proposito di Conte: che ne pensa delle proteste bianconere dopo il pari con il Genoa?
«I momenti di tensione possono starci al termine di una partita. Secondo me attaccarsi agli arbitri o ad altri episodi per spiegare un risultato negativo può essere però controproducente. Si possono creare involontariamente degli alibi ai calciatori».
E la frase di Marotta sull’arbitro Guida?
«Anche a me capitava di arrabbiarmi molto quando allenavo in Italia. Ho girato tanto e allenato in tanti campionati europei e posso però dire tranquillamente che gli arbitri italiani sono i migliori di tutti. E lo dico non solo per le loro qualità ma perchè devono sopportare una pressione mediatica tra moviole, analisi, giudizi che non c’è da nessun’altra parte del mondo».
Torniamo al duello Juve-Napoli: da qui allo scontro diretto potrà mutare la posizione in classifica?
«Difficile dirlo. Sicuramente adesso che torneranno le coppe europee soprattutto il peso della Champions League potrà farsi sentire. Bisognerà fare i conti con i doppi impegni e con il pericolo infortuni, la stanchezza dei viaggi, gli spostamenti. Tra l’altro ci saranno di nuovo gli impegni delle nazionali. Anche questo potrà avere un peso».
Juve e Napoli, quali le differenze?
«La Juve ha una mentalità vincente consolidata e rafforzata dallo scudetto conquistato l’anno scorso. Il Napoli se la sta costruendo e anche Mazzarri è cresciuto tantissimo. Anche da questo punto di vista le distanze tra le due squadre si sono assottigliate».
Chi le piace di più?
«Sono due squadre forti, anche se un po’ diverse come concezione. La Juve ha una grande organizzazione ed è feroce quando deve riconquistare il pallone, una squadra più nordica come impostazione. Anche il Napoli cura molto bene la fase difensiva ma è più sudamericano perchè nelle giocate d’attacco è più spettacolare».
Diamo uno sguardo al calendario, chi rischia di più fino al primo marzo?
«Giusto pensare a una partita per volta. E per il Napoli quella di sabato contro il Catania sarà già una partita difficilissima. La formazione di Maran, insieme alla Fiorentina, è quella che fin qui ha espresso il calcio migliore. Al di là di quella che può essere la tradizione tutte le partite del calcio italiano possono essere pericolose».
Lo scontro diretto sarà decisivo?
«Si gioca il primo marzo, mancheranno ancora tante partite. E se vai avanti nelle coppe soprattutto ad aprile si sente. Sarà un bel duello fino alla fine e qualche chance la darei ancora pure alla Lazio».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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