“A cosa servono gli arbitri addizionali?” La domanda, legittima, posta lo scorso 6 gennaio da Andrea Stramaccioni negli ultimi due anni e mezzo non ha mai trovato risposta. L’allenatore dell’Udinese subito dopo il gol/no gol di Astori che permise alla Roma di avere uno degli ultimi sussulti in questo campionato si lamentò perché in quella occasione la decisione dell’arbitro di porta fu rovesciata dal giudizio del direttore di gara. Un fallimento per chi nel 2012 è stato inserito quasi esclusivamente per quel motivo, un disastro per una figura che in questo triennio s’è rivelata sostanzialmente inutile. E in alcuni casi addirittura dannosa avallando decisioni sbagliate.
Ieri l’ennesimo episodio di una saga che ha tante, troppe, puntate. Al 35esimo del primo tempo Higuain in Napoli-Fiorentina scaglia un bolide dalla distanza che colpisce la parte bassa del montante, supera la linea e poi esce. In diretta il gol sembra netto, ma l’addizionale Di Bello lascia proseguire. Arrivano poi i replay, che a velocità estremamente ridotta sanciscono l’errore dell’assistente: il pallone ha abbondantemente superato la linea.
“Di fronte ad un proiettile che rimbalza dentro di pochi centimetri, si può anche sbagliare”; ha detto stamattina l’ex arbitro Paolo Casarin. Considerazione giusta perché la bordata di Higuain è arrivata in porta in un lampo. Ma allora perché affidarsi all’occhio umano?
La questione resta senza spiegazione e anche le continue giustificazioni del presidente dell’AIA Marcello Nicchi in questi anni non hanno mai convinto. Non regge nemmeno la motivazione economica. Per gli addizionali si spendono quasi due milioni a stagione e l’inserimento della goal-line technology costa non più del doppio. Cifra importante, ma tutt’altro che proibitiva per il mondo del calcio.
Dal gol fantasma di Muntari a quello non assegnato a Higuain, insomma, non sembra essere cambiato molto. L’inserimento di due arbitri addizionali d’area non ha ridotto il raggio delle polemiche che, al contrario, in alcuni casi si sono addirittura acuite visto che anche interventi al limite dell’area o interventi con la mano hanno spesso dato vita a opinioni divergenti tra l’arbitro e i suoi assistenti.
Per fortuna, seppur in ritardo, lo ha capito anche la Lega di Serie A che nella riunione di venerdì scorso ha dato il suo via libera per l’inserimento già a partire dalla prossima finale di Coppa Italia dell’Occhio di Falco. Il primo test il prossimo 7 giugno all’Olimpico, poi l’inserimento costante nella prossima stagione come accade in Premier e in Bundesliga.
Anche la Serie A, quindi, si allinea alla posizione di Blatter, che con successo ha già sperimentato la goal-line technology all’ultimo Mondiale. Inevitabile fare un passo avanti, con buona pace di Platini ormai sempre più solo in questa donchisciottesca battaglia contro la tecnologia.
Raimondo De Magistris per Tuttomercatoweb.com
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