Nell’albergo della cintura che ospita i ritiri “casalinghi”, Antonio Conte porta venti calciatori. Non c’è Giorgio Chiellini e in fondo non è una sorpresa: già in conferenza, il tecnico appare pessimista, la rifinitura recide poi le speranze. Al posto del centrale azzurro giocherà Angelo Ogbonna, vertice sinistro della linea a tre accantonata in Champions e immutabile in campionato: la tentazione di rimodellarla giusto stasera viene spazzata via dall’indisponibilità di Martin Caceres, convocato dall’Uruguay per lo spareggio di qualificazione al Mondiale. E’ l’unico bianconero, infatti, adattabile al ruolo di terzino, per altro già coperto con profitto in Europa, considerato che Stephan Lichtsteiner, al pari di Mirko Vucinic, rientrerà soltanto dopo la sosta. Non sarà ancora disponibile, invece, Simone Pepe, sulle cui condizioni Conte rimanda ai medici.
INDICAZIONI – In teoria, sarebbe potuto arretrare Mauricio Isla, ma le caratteristiche idonee più al gioco offensivo che alla copertura sconsigliano l’allenatore: ha ancora negli occhi, tra l’altro, l’errore di posizione costato il pari interno con il Galatasaray. Niente rimpasti tattici, dunque: avanti con il 3-5-2, modulo classico, e con il cileno esterno destro a centrocampo, nonostante l’opzione Padoin meriti di essere considerata fino all’ultimo. Confermatissimo, sulla fascia opposta, Kwadwo Asamoah, con Andrea Pirlo regista e Vidal mezz’ala destra. L’altra mezz’ala dovrebbe essere Paul Pogba, favorito su Claudio Marchisio, anche se ieri pomeriggio, in partitella, l’allenatore ha ruotato i due calciatori e si riserva di sciogliere il ballottaggio soltanto a ridosso del match, magari sommando alle indicazioni tratte in settimana quelle della sgambata in programma stamattina. D’altro canto, la crescita di Pogba, non più prima riserva ma titolare aggiunto, impone un turn-over speciale nel reparto, segno di un’abbondanza preziosa ma al tempo stesso delicata.
OPPORTUNITA’ – Non è l’unico dubbio di Conte, ne cova ancora uno coinvolge l’attacco: Fernando Llorente oppure Fabio Quagliarella accanto all’intoccabile Carlos Tevez. Anche le due punte, nell’ultimo test, si sono avvicendate nella formazione dei probabili titolari, ma lo spagnolo parte in vantaggio. Anche nel reparto offensivo, in assoluto, si profila una concorrenza speciale: l’ammette lo stesso allenatore, quando, riconoscendo al centravanti spagnolo di aver sfruttato le recenti opportunità per imporsi, rileva come a stimolarlo non sia semplicemente la lotta per un posto nella Roja di Vicente Del Bosque, ma anche l’incalzare quotidiano degli altri attaccanti della Juve. Con Vucinic ancora fuori e con Giovinco che trascina, pur essendo migliorato, il problema al piede, l’insidia maggiore arriva proprio da Quagliarella che alla forma smagliante aggiungerebbe le motivazioni particolari di chi sfida la vecchia squadra e, soprattutto, quella per cui tifava da bambino.
INGRESSO – Di sicuro, le scelte finali di Conte, saranno solo iniziali e non taglieranno fuori gli esclusi: il tecnico ama rompere gli schemi durante la partita, non solo aggiustando tatticamente la formazione a fronte di problematiche suggerite dal campo, ma anche chiedendo freschezza e vivacità a giocatori strappati alla panchina: Marchisio è destinato quindi ad avvicendare Pogba (o viceversa) e per Quagliarella, se anche dovesse essere sfrattato in avvio da Llorente, sarà previsto comunque l’ingresso a gara in corso.
Fonte: Il Corriere dello Sport
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