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Tra il campionato e la Coppa Italia, fino a dicembre il Napoli disputerà quindici partite

Due mesi a capofitto. Di corsa, senza mai fermarsi e, soprattutto, senza mai poter più rallentare per evitare di perdere ancora terreno. Due mesi per la verità. Per capire chi e cosa è davvero il Napoli: perché l’impressione successiva alla partita con la Juve, alla sconfitta per nulla netta ma facilmente spiegabile, è che a volte gli azzurri continuino a essere vittime di se stessi. Non hanno sofferto, anzi, e alla fine a stenderli sono stati due gol decisamente evitabili. Due episodi, uno dei quali generato da una lacuna storica. Rimpianti a parte, è però difficile riuscire a graffiare se i soli tiri in porta di una gara intera sono il frutto delle invenzioni di un singolo: Cavani. Proprio come a Catania. E allora, è sulla personalità e l’incisività che dovrà lavorare Mazzarri per proseguire ad alimentare il fuoco di un sogno che la sconfitta con la Juve non può e non deve spegnere. E’ su questo aspetto che bisognerà fondare la rincorsa fino a Natale. Sì, perché ora il Napoli si trova a dover rincorrere fino alla pausa.

I RIMPIANTI – Suona strano, magari anche impopolare parlare di mesi-verità dopo una sconfitta appena, la prima di un campionato finora praticamente esemplare. Eppure, è così: perché diventare grandi significa anche questo. Significa misurarsi con la necessità assoluta di commettere meno errori possibile. Proprio come ha fatto la Juve, squadra d’incredibile cinismo e straordinaria tenuta, che ha saputo capitalizzare l’unica disattenzione difensiva vera e propria degli azzurri e poi chiudere i conti in pochi minuti. Eppure prima d’allora non aveva impressionato, anzi, e la catena dei rimpianti napoletani cresce a dismisura se si pensa che l’arma ritenuta in più alla vigilia, l’attacco, è stata sacrificata oltremodo sull’altare della copertura. E’ andata così, non resta che rialzare subito la testa. A partire dalla trasferta ucraina di Europa League.
I VICE – Sì, nonostante il Napoli punti dritto al campionato, è in chiave psicologica, oltre che di risultato utile al prestigio della qualificazione, che va valutata la sfida di giovedì con il Dnipro. Una risposta, serve una risposta immediata anche dai vice, ovvero da quegli uomini non considerati titolari o titolarissimi: la lezione di Torino, di una Juve che vince con Caceres e Pogba entrati a partita in corso, è lampante anche sotto questo aspetto.
VIETATISSIMO – I prossimi due mesi serviranno anche a questo. A verificare la sostanza, la qualità e la quantità. Ne serviranno a iosa, considerando gli impegni fino a Natale: giovedì in Ucraina e poi domenica sarà ancora campionato, con il Chievo alle 20.45. La prima di tre partite che, una squadra vogliosa di lottare per lo scudetto o quantomeno per le prime posizioni di classifica, dovrà regolare e archiviare senza affanni: i veronesi e, poi, mercoledì la trasferta di Bergamo con l’Atalanta e domenica 4 novembre nuovamente a Fuorigrotta con il Torino. Vietato, vietatissimo sbagliare.
L’ESAME – Il secondo esame di grande maturità, tra l’altro, sarà sempre più vicino proprio dopo la partita con il Toro: neanche due settimane dopo, infatti, dopo aver giocato ancora con il Dnipro in coppa e dopo aver fatto visita al Genoa a Marassi, sabato 17 novembre arriva il Milan al San Paolo. Ecco, dopo il testa a testa con i rossoneri, che sono feriti e sanguinanti ma comunque grandi, si potrà stilare un primo bilancio. Un primo, momentaneo, cui dovrà seguire quello consuntivo di fine anno solare.
GIRO DI BOA – Otto partite, tutte importanti per motivi differenti: la squadra di Mazzarri, infatti, si giocherà la qualificazione al successivo turno di Europa League con l’Aik Solna a Stoccolma e il Psv Eindhoven in casa; la qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia, il 19 dicembre in casa con la vincente di Bologna-Livorno; e soprattutto il campionato. Le sfide: dopo il Milan, gli azzurri andranno a Cagliari e poi ospiteranno il Pescara alla mezza di domenica 2 dicembre; e, soprattutto, dopo l’intermezzo di Europa League con gli olandesi, andranno al Meazza per sfidare l’Inter il 9 dicembre, attualmente un punto dietro insieme con la Lazio. Poi, doppio turno favorevole: con Bologna in casa e Siena in Toscana. Ultimo step prima della pausa del giro di boa. E del bilancio.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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