“Secondo te resta? – Per me si … dai saranno le solite voci di mercato volte a destabilizzare l’ambiente. Dici, e se non fosse così? Se decidesse di andare via?” Chi passeggiando per la città in queste ore non sta udendo commenti e considerazioni come queste; interrogativi che esprimono un sentimento molto temuto a Napoli, da un punto di vista calcistico: questo sentimento è l’angoscia.
Qualcuno si domanderebbe per quale motivo visto che la squadra sta andando bene, qualcun altro più navigato risponderebbe che si sta avvicinando i calciomercato, ossia il momento più atteso dai tifosi e magari temuto: c’è chi aspira all’acquisto di nuovi calciatori per divenire sempre più competitivo in Italia e fuori, c’è chi spera nell’acquisto di gente che possa rialzare le prestazioni della squadra e c’è chi si augura che la propria squadra resti la stessa; magari inserendovi qualche elemento di spicco. I Napoletani si collocano in questa terza categoria, animosi di veder crescere sempre il proprio team, accompagnati tuttavia dall’angoscia che possa ripetersi un nuovo 29 agosto 2010; il giorno del divorzio, il giorno dell’addio. Il calciatore in questione è Roberto Edinson Gomez Cavani, semplicemente Matador, colui che sta letteralmente infiammando i cuori dei Partenopei sempre più rapiti dal suo essere un angelo fuori dal campo ma capace di trasformarsi in un diabolico demone quando gioca a calcio. In queste ultime ore i media stanno giocando una partita che definire delicata sarebbe eufemistico: parlano di rottura, incomprensioni, promesse non mantenute che vorrebbero sempre più lontano Edinson da Napoli.
Ecco che l’angoscia di vederlo partire, magari insieme ad Hamsik e Lavezzi, non fa dormire sonno tranquilli ai Tifosi in questione; quegli stessi tifosi che appena udirono il nome del Matador accostato alla loro squadra,iniziarono a sognare ad occhi aperti, considerando la cifra con la quale è stato prelevato: prestito oneroso di 2 mln per una stagione, acquisto definitivo a fine campionato per 15 mln pagabili in 4 anni; morale della favola: un talento che il Napoli paga 4 mln e rotti all’anno al Palermo, un talento che ha visto triplicare il proprio valore sul mercato internazionale, un talento che merita di essere ricompensato. Qui si ascoltano le dolenti note legate agli stipendi: da una parte c’è chi tira acqua al proprio mulino e spinge ad un adeguamento consono agli standard europei, 3 mln all’anno di base contrattuale; dall’altra chi invece vorrebbe garantire i 3 mln di ingaggio, facendovi rientrare però i premi ad obiettivi.
Al tifoso la difficile decisione su chi appoggiare e quale ideale perseguire; proviamo ad aiutarlo mettendo a fuoco la situazione, considerando gli stipendi dei big del campionato rapportati anche ai match disputati. Via Durini e Via Turati, Eto’o ed Ibrahimovic; si incrociarono a Milano nel 2009 con il primo che arriva all’Inter nell’affare che porta il secondo a Barcellona, salvo poi rincontrarsi nell’estate seguente con lo Svedese che si accaserà però al Milan. In questa stagione il Camerunense ha disputato con l’Inter 42 gare siglando 32 reti, percepisce uno stipendio netto di 8 mln di euro; lo Svedese ha disputato finora 39 gare, inserendo il proprio nome nel tabellino dei marcatori per 20 volte e percependo 9 mln netti all’anno. Nel gioco delle parti porremmo la punta napoletana dietro quelle milanesi, con le sue 44 gare disputate e i 32 gol realizzati: considerando i numeri, un plebiscito unanime propenderebbe nel dare al Matador un “assegno in bianco”, garantendosi così una riconferma sicura. Decisione più che condivisibile; poniamo però all’attenzione dei lettori un ulteriore termine di paragone. A 834 km da Napoli vanno in scena, allo stadio Friuli di Udine, le mirabolanti avventure dei “gemelli del gol”, Di Natale e Sanchez; il primo è un piccolo “Cesare delle Venezie”: proprietario di un ristorante , L’Ancona Due, percepisce uno stipendio di 1,7 mln; “El Nino Maravilla” è autore di una stagione strepitosa con una media di 7.91 e percepisce 1,2 mln all’anno .
Considerando questi numeri, si converrà che a Cavani debba essere elargito uno stipendio consono al proprio valore senza tuttavia strafare, dato che ci sono calciatori che pur disputando una stagione esaltante percepiscono uno stipendio moderato, non di molto inferiore all’uruguagio, se si considera che i loro, in linea di massima, sono esenti da bonus.
Ingenuo chi crede che un’analisi di coscienza possa placare gli animi: preoccupano soprattutto le voci tutte da verificare riguardo ad un passaggio di consegne tra le procure di Edinson; da Claudio Anellucci e Pierpaolo Triulzi a Mino Raiola. Si proprio lui che ha “strappato” Balotelli all’Inter per portarlo a Manchester sponda Citizens; colui che portò Ibra via da Milano per la Catalogna, salvo poi ricondurlo a Milano sull’altra riva del Naviglio. Milano – Manchester, Milano – Barcellona – Milano. La speranza dei Napoletani è che Cavani non sia trattato come un pacco regalo da girare al migliore offerente e che Edinson rispetti alla lettera le parole pronunciate alla presentazione del suo libro: “Resto a Napoli e qui voglio lasciare il segno”.
Francesco Gambardella
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