Mazzarri come previsto perdona Lavezzi. Puntuale dopo due giorni trascorsi a Milano, tra shopping a via Montenapoleone e incursioni da Giannino dove ha incrociato anche qualche dirigente del Milan e dell’Inter, ieri a Castelvolturno è piombato puntuale anche il Pocho. E il giorno del suo rientro si è trasformato in una sorta di gioco buffo. Con Mazzarri che ha scelto di scherzarci su, lasciando deluso chi era convinto di assistere ad un duro faccia a faccia dopo la reazione dell’attaccante al momento del cambio nella gara col Catania. Invece il rendez-vouz tra l’argentino e il tecnico si è consumato in pochi minuti, con un saluto in mezzo al campo, il «cinque» scambiato rumorosamente e a seguire rapide parole. Con lui come con tutti gli altri.
Anche la riunione tecnica è durata una manciata di minuti. Quella di ieri non è stata la giornata neppure per urlare ai suoi difensori la rabbia per le amnesie contro il Catania, per ricordare come una squadra che lavora per diventare grande non può buttare al vento una partita che conduce per 2-0. Mazzarri sa scegliere il momento in cui alzare la voce ed è altrettanto abile a simulare la sua ira. Domenica pomeriggio ha lasciato il San Paolo portando con sé uno scomodissimo fardello di perplessità, sgradevoli interrogativi, tanta delusione. Sensazioni molto scomode con cui convivere pensando agli sfarzi fatti fino ad adesso per rientrare in corsa per il terzo posto.
Alla vigilia della gara con la Juventus la squadra ha svolto una seduta di allenamento tradizionale: a parte hanno lavorato solo Grava e, a sorpresa, Campagnaro. Il difensore, infatti, ha rimediato un pestone nella gara con i siciliani che nel dopo-gara non gli aveva dato problemi particolari. Poi, col passare delle ore, il dolore è aumentato. E così lo staff medico del Napoli ha deciso ieri di tenerlo sotto osservazione, senza correre rischi.
Ieri ha corricchiato durante il riscaldamento, poi se ne è andato negli spogliatoi con un sorrisetto. Meglio un po’ di riposo in più in infortuni di questo genere. Nel frattempo agli altri ha cominciato a mostrare ai suoi quello che vuole che facciano sui calci piazzati, l’idea di abbandonare la zona per blindare la difesa a uomo. Ipotesi. In fondo il Napoli che tra coppe e campionato di gol ne ha incassati 46 gol, ne ha presi appena 9 su calci piazzati. Dunque, non proprio un’emergenza.
Chi ha svolto quasi per intero l’allenamento con la squadra, risultando in pratica quasi recuperato è Christian Maggio che ieri si è riaggregato nuovamente al gruppo dopo 14 giorni: la prima prognosi dopo l’uscita dal campo del Chelsea parlava di uno stop di almeno trenta giorni. Dopo due settimane di intenso lavoro a Castelvolturno è già stato restituito in condizioni apprezzabili a Mazzarri dal medico De Nicola e dal preparatore Pondrelli. Un’altra magia dello staff sanitario di Mazzarri. Facendo due conti, quindi, l’esterno della Nazionale potrebbe tornare a disposizione in occasione della trasferta allo Juventus Stadium: il condizionale è tuttavia d’obbligo poiché, comunque, la vera riserva vera sciolta definitivamente questo pomeriggio dopo la partitella.
Scalpita, e non poco, Goran Pandev. Mazzarri ha cambiato volto alla squadra con il suo ingresso in campo e Hamsik sembra passare un periodo di forma non proprio smagliante. Il tecnico potrebbe pensare a una staffetta tra il macedone e lo slovacco. Anche perché Pandev con la Juve ha un discorso apertissimo: una doppietta nella gara d’andata (non doveva giocare poi arrivò il forfait di Cavani) che lo trasformò nei fatti, e non solo nei proclami, nel quarto tenore.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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