Dopo un periodo di tranquillità fatto di partite di campionato preparate con sette giorni pieni a disposizione, Mazzarri si ritrova di nuovo un impegno europeo infrasettimanale, con annesso il solito problema della gestione delle energie. La posizione in classifica impone attenzioni prioritarie per la Serie A, ma l’avventura in Europa League non sarebbe da snobbare, tanto meno se si considera che il sorteggio è stato abbastanza benevolo proponendo un avversario decisamente alla portata del Napoli. L’esperienza di Dnipropetrovs’k però insegna che nessun rivale può essere sottovalutato, e allora il discorso torna sulle modalità di organizzazione del turnover: i più impegnati devono riposare, ma la squadra non può essere rivoluzionata. Il ragionamento sembra condurre all’esito già sposato da Mazzarri nelle ultime uscite europee, quello di un turnover moderato che non alteri gli equilibri della formazione e consenta a qualcuno di rifiatare.
In tal senso, si potrebbe rivedere fin dal 1′ Christian Maggio, assente dal 20 gennaio e quindi desideroso di tornare in campo; dall’altro lato obbligata la presenza di Zuniga (Armero non può giocare in Europa). Le vie centrali sono quelle che presentano maggiori novità: a centrocampo potrebbero esserci Donadel e Dzemaili (Behrami, d’altronde, è infortunato) mentre dietro di loro Mazzarri potrebbe schierare il neo-acquisto Rolando al centro della difesa, con accanto Britos e Gamberini (o Grava). Insigne partirà titolare ed al suo fianco dovrebbe esserci El Kaddouri, che ha ben impressionato contro la Lazio. Questo il duo di rifinitori che assisterà Cavani, che non rinuncia a giocare, costringendo Calaiò ad un’altra panchina.
Le probabili formazioni:
Si diceva, mai sottovalutare l’avversario: nella fase a gironi, il Dnipro in Ucraina rifilò una sonora batosta al Napoli, poi vendicata al “San Paolo”. Non c’è motivo dunque per ritenere che non si debba fare attenzione anche al Viktoria, capace di chiudere il suo girone al primo posto. Ovvero un punto sopra il temibile Atletico Madrid di Falcao, battuto a Plzen, dove la squadra di casa ha vinto tutte e tre le partite disputate. In tutto, quattro vittorie e una sola sconfitta per il Viktoria, capace di segnare undici reti in sei gare, ben quattro in più dell’Atletico.
Il potenziale offensivo è pertanto l’arma più efficace nel 4-2-3-1 del Plzen, che come suo miglior marcatore del torneo ha un centrocampista, il n.10 Pavel Horvath, ma l’ex nazionale ceco segna molto anche perché calcia i rigori. Da tener d’occhio pure il centravanti Bakos, ma in realtà il Viktoria è una squadra strutturata per permettere a tutti di andare in porta, quindi sarà importante il lavoro di Donadel, sperando che sia al meglio, e del compagno di reparto Dzemaili, che dovrà pensare più all’interdizione che alla costruzione, per quanto gli riesca meglio la seconda. La costruzione è affidata ai piedi buoni di Insigne ed El Kaddouri, ricordando però che sarà prezioso mantenere gli equilibri: con il doppio confronto ad eliminazione, subire reti in casa è penalizzante. E dato che il ritorno sarà in Repubblica Ceca, il Napoli dovrà fare il meglio possibile nella partita d’andata, se davvero intende superare questo turno di coppa.
A cura di Lorenzo Licciardi
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