NAPOLI – Il gioco degli incastri. Alcuni obbligati, altri decisi dopo la solita chiacchierata con l’ormai famosissimo cuscino, e altri ancora studiati in base al cumulo di tossine e dunque impegni. Mixare, shakerare e via: la formazione. Questa sconosciuta, questo enigma che ormai puntualmente Rafa delinea come neanche la Sfinge per mimetizzare a dovere la squadra. Per non concedere vantaggi agli avversari. Sarà lo stesso, a naso, anche mercoledì con l’OM, avversario di turno, del quarto turno di una notte fondamentale di Champions; di una giornata che per le tre sorelle del girone F sarà in ogni caso cruciale, considerando la contemporanea sfida di Dortmund tra Borussia e Arsenal. Indicazioni? Beh, alcune decisioni saranno forzate, qualche altra invece consigliata dalla forma e dalle circostanze. Di certo sarà uno spettacolo: e non è un caso che la prevendita sia schizzata in due giorni fino a quota quarantamila.
EUFORIA DI COPPA – E allora, ben trovato Napoli. Un po’ di tribolazione, in attesa del responso medico di Roma sulla questione-Mesto, ma anche i sorrisi del primo giorno di lavoro dopo una vittoria (con il Catania). Il campionato va in archivio per qualche ora, e anche se la super sfida con la Juve resta sullo sfondo, il presente e l’immediato dicono Marsiglia. Olympique e dunque Champions. Notte magica da sempre, per il popolo del San Paolo: tra ieri e sabato, sono stati quasi ventimila i biglietti venduti, e dunque il dato racconta di uno stadio avviato al tutto esaurito. Finora, le presenze assicurate sono quarantamila, ma davanti ci sono quasi tre giorni pieni di vendite. Avanti, prego.
LE SCELTE – Un bel modo davvero di cominciare la settimana dopo il giorno di relax del dopo Catania, questo. Entusiasmo ovunque, in città, ma concentrazione massima al centro sportivo di Castelvolturno: squadra blindata; gruppo concentrato a dire poco, perché in Champions nessuno fa sconti e ogni partita è una storia a sé. Imprevedibile. Il Napoli, in testa al girone insieme con Borussia e Arsenal, mercoledì avversarie dirette nell’inferno tedesco tinto di giallo, è obbligato a vincere più del solito, questo è palese, e dunque è molto più che probabile che, nonostante la partita di domenica con la Juve, Benitez cominci la passerella con i francesi con gli uomini più in forma del momento.
L’elenco? Reina è la base della filastrocca degli undici; e poi, Maggio a destra, al rientro in Champions dopo la vittoria del 18 settembre con il Borussia e in generale dopo la squalifica rimediata a Firenze che lo ha escluso dalla sfida con il Catania, e Armero a sinistra. Scelte obbligate, queste. E poi, Albiol a comandare la difesa e al suo fianco il ritrovato Fernandez. Sì, ancora Fede più che capitan Cannavaro. A centrocampo, anzi in mediana, Inler, di nuovo dal primo minuto dopo la pausa di sabato, e Behrami, l’insostituibile.
LA STAFFETTA – In attacco, solita corsa per il tris di trequartisti in appoggio al centroboa: accanto all’infinito Callejon e ad Hamsik, titolare di una condizione che migliore partita dopo partita, Rafa dovrebbe rilanciare Mertens, protagonista di un momento scintillante a dire poco, al posto di Insigne. Poi Higuain, reduce da una sfida a tu per tu con l’amico e collega di Nazionale, Andujar, e voglioso di tornare al gol anche in Champions dopo la doppietta di rigore con il Torino: con il Catania ha giocato un’ottantina di minuti e domenica c’è la Juve, però lui di riposare non ne vuole sapere. Sta bene. E’ tranquillo. E le gambe hanno ricominciato a girare a dovere: Pandev è pronto, ma il Pipita non vuole assolutamente perdersi la notte delle stelle.
Fonte: Corriere dello sport
