Due settimane per caricarsi, dall’amaro pomeriggio di Bologna alla grande notte di Roma. «È la partita che vale la stagione». Edinson Cavani ha chiuso il campionato con sette giorni di anticipo, il cartellino giallo ricevuto allo stadio Dall’Ara lo ha obbligato a sedere in tribuna ieri sera. Ha mostrato i suoi sorrisi sul prato di Castelvolturno, dove martedì ha parlato a lungo con Mazzarri, e davanti ai tifosi. È stato lui stavolta a caricarli, invitandoli a credere nelle chance del Napoli di centrare la qualificazione al preliminare di Champions League e di vincere la Coppa Italia dopo venticinque anni. «Affronteremo la Juve campione d’Italia, una grande squadra. Ma ce la metteremo tutta, ci siamo guadagnati questa finale e faremo di tutto per vincerla», parole che hanno restituito la fiducia ai tifosi, delusi dopo la sconfitta a Bologna. Anche l’implacabile Matador è stato uno dei tanti quel pomeriggio. «Ho piazzato bene la palla, era la porta che sembrava piccola…», ha scherzato con amici al ristorante «Fresco» sul lungomare di via Partenope, dove potrebbe tornare per festeggiare la conquista della Coppa Italia: lo ha promesso al pizzaiolo Alfredo Forgione, nominato recentemente dal presidente Napolitano cavaliere della Repubblica.
Cavani vuole alzare al cielo un altro trofeo dopo quello conquistato dieci mesi fa con l’Uruguay a Buenos Aires, la Coppa America che ha legittimato la Celeste come migliore squadra del Sudamerica. Prima di pensare agli impegni con la nazionale di Tabarez, Edinson è pronto per l’assalto a Buffon e alla difesa meno perforata d’Italia. Dall’alto dei 65 gol segnati nelle 94 partite con il Napoli. Quattro gol in quattro partite di coppa Italia: i portieri di Cesena, Inter e Siena affondati da Edinson e adesso tocca al numero 1 dei numeri uno. «Abbiamo la possibilità di rendere straordinaria la nostra stagione. Abbiamo vissuto momenti importanti, superando il difficile girone di Champions League e raggiungendo il vertice della classifica». Cavani ha sperato di lottare per il titolo di capocannoniere, ma è stato messo fuorigioco dalla squalifica per l’ultima giornata e dai gol di Ibrahimovic. «Io penso alla squadra, sono in un grande gruppo e se anche quest’anno sono riuscito a segnare tanto lo devo ai compagni perché senza l’aiuto degli altri non vai da nessuna parte». L’aiuto di Lavezzi, in particolare. Gli assist del Pocho in due stagioni sono stati preziosi per il Matador, passato dalla normale media gol di Palermo a quella stratosferica di Napoli.
La grande notte dell’Olimpico, i 90′ contro la Juve (a cui segnò tre gol nella partita del 9 gennaio 2011, gestione Delneri) per regalare a De Laurentiis il primo trofeo. Cavani vuole ampliare la bacheca, poi i suoi agenti Triulzi e Anellucci potrebbero sedersi al tavolo delle trattative con il presidente per discutere un eventuale aumento di ingaggio. Dopo la vittoria sul Novara è arrivato questo messaggio da Edinson: «A Napoli sto bene, ma non dipende da me se resto». Dipende da aspetti contrattuali da perfezionare e soprattutto da eventuali offerte. La Juve, ad esempio, è a caccia di un attaccante da 20-25 gol a stagione e Cavani farebbe al suo caso. E poi le sirene inglese, Chelsea e Liverpool che sarebbero in agguato e pronti ad offrire milioni di sterline a De Laurentiis, fino a 40, per il cartellino del Matador. Per evitare equivoci, Cavani non è più tornato sull’argomento. Lo aspettano la Juve e la sfida che può rendere indimenticabile questa stagione, finora vissuta in chiaroscuro: il Matador può illuminarla ancora.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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