Il calcio è business e nella vita non sai mai cosa può accadere. Firmato Edinson Cavani che nel post partita di Uruguay-Paraguay, pareggio per 1-1 con albiceleste deludente, parla di Napoli e del suo futuro. Nessun accenno alla sua vita privata, soltanto un riferimento ai due figli: «Lucas grazie a Dio sta bene e sono molto felice. Bautista, invece, vuole stare al centro dell’attenzione, ma è normale».
La domanda è secca: ¿se queda o se va? Resta o va via? E Cavani ripete il mantra degli ultimi tempi: «El fùtbol es un gran negocio». Cioè: «Il calcio è business. Io mi sono sempre comportato da professionista. A Napoli sto bene e sono contento perché la gente mi ha sempre dimostrato affetto. Però non sai mai quello che può accadere. E sono decisioni che spettano al presidente. Io posso solo dare il massimo in campo».
Il sorriso è un po’ tirato, come si evince dal video filmato per «Entretiempo Celeste» da Valentin Fletcher Ruiz. La panchina riservatagli da Tabarez che gli ha preferito Forlan e Suarez (autore del gol) evidentemente non è andata giù. Ma Cavani minimizza. Sorpreso? «Sono decisioni tattiche che rispetto come quando vado in campo, non è che mi aspetto una spiegazione. In allenamento avevamo provato a giocare con due punte e la cosa funzionava, poi prima del match Tabarez mi ha detto che aveva deciso di schierare un altro modulo. Sono scelte da rispettare. Siamo una squadra con tanti campioni ed è logico che si vorrebbe essere sempre in campo».
Nel post Uruguay-Paraguay anche una piccola incomprensione con la stampa. Avrebbe dovuto presentarsi subito in zona mista ma non è accaduto. Si era sparsa la voce che non volesse parlare. Poi lo stesso attaccante ha chiarito, scusandosi: C’era la mia famiglia. Non è che mi capita di stare spesso con loro. Tra l’altro siamo in partenza per il Cile – si gioca martedì – . Una parola tira l’altra ed è passato un po’ di tempo». Poi consueta disponibilità ad affrontare tutti i temi. A partire dalla Nazionale che va a singhiozzo nelle qualificazioni mondiali: «Abbiamo commesso tanti, troppi errori». Qualcuno ipotizza che la panchina di sabato sia dovuta al lungo digiuno di gol in serie A. Cavani spiega: «Quattro o cinque partite senza segnare non è che cambiano il giudizio per un giocatore. Io sono sempre stato tranquillo. Il problema è che ad un attaccante può capitare e quando succede subito si comincia a parlare. Ancor di più a Napoli, una città dove si vive per il calcio. Quello che mi interessa è dare il mio meglio quando affronterò il Cile così come quando tornerò in Italia. Come ho vissuto il periodo senza gol? Mi preoccupava che non riuscivamo a fare punti con la squadra. Ma siamo tornati a vincere e sono tornati i sorrisi. Lo scudetto? Può succedere qualsiasi cosa. Il campionato italiano è molto equilibrato e ci aspettano nove finali. La Juve deve giocare contro Milan e Inter. Ha partite difficili e da oggi alla fine del campionato tutto può accadere. Sarebbe sbagliato limitarsi a giocare solo per il secondo posto. Bisogna continuare a lottare fino alla fine».
Finale su Maradona: «Se uno come Diego dice che avrebbe voluto giocare con te non puoi che essere contento e ringraziare. Lui è stato la storia del calcio e a Napoli è una persona molto amata».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
