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Torino-Napoli, Mazzarri conta gli acciaccati. Behrami in dubbio, Cavani dovrebbe esserci

La pausa per gli impegni delle Nazionali era stata accolta con piacere da Mazzarri, che invece si ritrova molti giocatori malandati fra i rientranti e pochi allenamenti completi alle spalle. Cavani rientrerà addirittura alla vigilia del match direttamente a Torino, ma difficile credere che il tecnico rinunci alla sua punta di diamante. 

Dopo il rocambolesco 3-2 rifilato ai nerazzurri di Bergamo, la sosta di campionato sembrava giungere al momento giusto per riorganizzare le idee, dopo un periodo buio fra febbraio e marzo, soprattutto avaro di gioco e risultati. Perché se è vero che la vittoria con l’Atalanta ha restituito tre punti, morale e sprazzi di discreta qualità, si era piuttosto trattato di un sussulto d’orgoglio dopo una sfilza di prestazioni negative che avevano, fra le possibili cause, una ragione precisa: l’incalzante serie d’impegni aveva impedito al tecnico azzurro di preparare le partite nei giusti tempi e di curare i dettagli come ama fare. Due settimane senza Serie A non sono state però due settimane di lavoro tranquillo: il Napoli è zeppo di nazionali e molti di loro sono ritornati alla base da poco e stanchi o acciaccati.

La trasferta di Torino – già di suo non semplice – sarà pertanto un rebus sul piano della formazione: De Sanctis e Campagnaro nemmeno convocati, per Behrami si cercherà il recupero fino all’ultimo. Dunque, Gamberini e Britos affiancheranno Cannavaro in difesa, mentre la coppia di centrocampo sarà Inler-Dzemaili se Behrami non dovesse farcela. Nonostante la stanchezza accumulata con la Colombia, Zuniga dovrebbe essere in campo (d’altronde Armero è pressoché nelle stesse condizioni), anche perché meglio si adatta a fronteggiare il pericoloso Cerci. Davanti, salvo sorprese, ci sarà Cavani, e al suo fianco uno fra Pandev e Insigne (il primo forse titolare). Il Toro non avrà grossi problemi, a parte l’indisponibilità di Brighi e Birsa e alcuni problemi fisici per Ogbonna, che potrebbe partire dalla panchina.
Queste le probabili formazioni: 

Si era ipotizzato, su alcuni quotidiani, un imminente cambio di modulo da parte di Mazzarri (difesa a quattro), per fronteggiare al meglio le ultime decisive gare nella corsa alla Champions. Ma va considerato che cambiare adesso sarebbe troppo rischioso: di certo non avverrà a Torino, dato che il tecnico del Napoli ha avuto pochissimi giorni per preparare la trasferta e non c’è stato il tempo materiale per consentire ai giocatori napoletani di memorizzare nuovi schemi.

Per quanto riguarda il 4-2-4 di Ventura, l’assetto dei granata non procurò enormi grattacapi al “San Paolo”, dove i torinesi strapparono comunque un pari grazie alla indimenticata papera di Aronica. Ma in casa il Torino sa essere molto più pericoloso e il dinamismo delle due fasce può creare non pochi problemi a Mazzarri, tanto più se si considera la forma precaria di molti dei suoi. Zuniga è l’uomo adatto per inseguire Cerci, ma bisognerà vedere quanto riuscirà a reggere fisicamente. Senza dimenticare che spesso (e soprattutto sulle fasce) la miglior difesa è l’attacco: rendendo bene in fase offensiva si costringe il diretto avversario a coprire e restare basso. Ma la difesa a quattro del Torino in realtà concede fiato alle due ali, pertanto sarà Zuniga a dover far più attenzione alle avanzate di Cerci, e non viceversa. Sull’altro versante vale lo stesso discorso per Maggio, e lì fra i padroni di casa dovrebbe giocare l’ex Santana, apparso in buona condizione negli ultimi tempi. Anche Barreto è in grande spolvero e se mancherà Behrami occorrerà l’aiuto di Inler o Dzemaili davanti alla difesa.

In fase attiva, basterebbe limare i difetti della seconda metà dell’inverno per garantire più sicurezza alla squadra: il possesso palla e le trame a centrocampo devono necessariamente migliorare in precisione e verticalità, il movimento senza palla e la corsa complessiva devono essere più intensi, alcuni singoli devono ritrovarsi soprattutto in fase realizzativa, in particolare Pandev e Insigne. Correggendo queste lacune il Napoli potrebbe imporre il suo tasso tecnico maggiore, fermo restando che la trasferta piemontese è assolutamente insidiosa.

A cura di Lorenzo Licciardi

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