Nel posticipo pre-pasquale il Napoli sarà di scena al Comunale di Torino per affrontare una formazione, quella guidata da Ventura, che vive un buon momento di forma dopo un periodo di relativo appannamento. La vittoria contro la Lazio nell’ultimo turno di campionato ha rappresentato una notevole iniezione di fiducia, dopo le sonore sconfitte contro Cagliari e Parma con ben otto reti incassate! I granata stazionano attualmente al 12esimo posto con 35 punti e si avviano verso una salvezza tranquilla, salvo poi togliersi qualche altra soddisfazione aggiuntiva, stando a quanto dichiarato da più parti. E forti proprio del successo contro i laziali, gli uomini di Ventura si preparano ad affrontare “una squadra che ha un attacco davvero stellare”. Intanto all’andata i torinisti riuscirono a strappare un prezioso 1-1, complice anche il famigerato errore di Aronica quasi allo scadere dei 90′. Il Napoli macinò gioco ma rimase imbrigliato in una sorta di ragnatela di gioco intessuta ad arte da chi se ne era studiato bene le caratteristiche: mister Ventura. Il primissimo allenatore dell’era De Laurentiis in Serie C ha ancora il dentino avvelenato perché a Napoli non ebbe modo di poter dimostrare le qualità che invece possiede. Effettivamente nel gennaio del 2005 per dare spessore all’attacco azzurro dal Pescara fu prelevato Calaiò, ma questi la domenica successiva sbagliò il rigore decisivo contro la Fermana; risultato 1-1 ed esonero per il tecnico genovese due giorni dopo. Curiosamente, poi, l’attaccante palermitano ha sangue granata nelle vene, perché è cresciuto calcisticamente proprio nelle giovanili del Toro, ed è rimasto in prima squadra fino al 2002.
Anche Dzemaili conta un brevissimo passato in maglia granata, nella stagione 2008-2009, quella dell’1-0 inflitto dal Toro agli azzurri ad opera di Rolando Bianchi, oggi capitano un po’ “in freddo” con i colori che ne hanno decretato l’affermazione. Non è scontata la sua presenza in campo sabato sera, come non lo è il rinnovo con la società di Cairo a fine stagione: sulle sue tracce ci sarebbe l’Atalanta, e per l’attaccante si tratterebbe di un ritorno a casa avendo mosso i primi passi in serie A con gli orobici e poi perché è nativo di un paesino della provincia di Bergamo. E Mazzarri lo conosce bene dai tempi delle Reggina e lo avrebbe voluto ancora alle sue dipendenze, in maglia azzurra; non a caso i suoi 18 gol nel campionato 2006-2007 valsero agli amaranto la storica, insperata salvezza…
E mentre il Torino si preparava al centro Sisport (quest’oggi aperto per un ”abbraccio” dei fans nel post-allenamento) nel pomeriggio di oggi il numero uno Gillet, a rischio deferimento per omessa denuncia, è stato ascoltato dal procuratore federale Palazzi nell’ambito dell’inchiesta Bari-bis. La sua (seconda) riserva Gomis ha svolto lavoro differenziato mentre Menga è stato recuperato e si è riaggregato al gruppo, cosa accaduta ieri ad Ogbonna (corteggiatissimo proprio dal Napoli), ma non è certa la presenza in campo per il difensore cassinese di origini nigeriane, quest’anno perseguitato dagli infortuni; in pole position si candida Rodriguez per sostituirlo. In attacco al fianco del Cerci delle meraviglie ecco Barreto e Meggiorini, quest’ultimo indosserà due parastinchi speciali, dedicati a Piermario Morosini e a Marco Simoncelli, due sportivi rimasti nel cuore di tutti.
Sulla fascia sinistra Vives, nativo di Afragola, ma come l’altro partenopeo, il terzino Masiello, non ha mai militato nel Napoli, neanche nelle giovanili. È giusto dire che per loro e per il secondo portiere, Nando Coppola, la partita avrà un sapore davvero speciale; si professano tutti ancora amanti dei colori azzurri ma nel contempo attaccati alla maglia granata che vogliono onorare appieno raggiungendo la salvezza. Addirittura il portiere protagonista della promozione nel 1999-2000 agli ordini di Mister Novellino ricorda ancora “il fascino che solo il S. Paolo sa regalare”, mentre il difensore vorrebbe avere come compagno l’avversario-collega di reparto Campagnaro: “Lo conosco come giocatore e come persona avendoci giocato insieme a Piacenza e so quanto si impegna”. Una vera e propria “partita del cuore” per usare le parole dello stesso Vives, ma lo sarà anche per chi napoletano non è, almeno di nascita: anche Santana non nasconde la sua emozione nel parlare della sfida contro i suoi ex compagni: “Mi sono trovato molto bene a Napoli”. Si sa, l’azzurro non si scorda tanto facilmente.
Maria Villani
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro