E’ cominciata nel segno della tensione la prima delle due manifestazioni organizzate a Torino contro l’istituzione del coprifuoco in Piemonte e l’entrata in vigore del decreto sulla chiusura di bar e ristoranti alle 18 sulla scia delle proteste di Napoli e Roma. In piazza Castello sotto il palazzo della Regione si sono radunata circa quattrocento persone, compresi una cinquantina di ultrà. Al grido di “Libertà, libertà, vogliamo essere liberi di lavorare” hanno lanciato fumogeni, bottiglie e bombe carta. La polizia li ha caricati e spinti verso via Roma e via Pietro Micca, nel centro del centro. Tutto è cominciato con un paio di fumogeni lanciati contro il cordone dei carabinieri schierato davanti al Palazzo della Regione Piemonte. Il gesto era stato preceduto dal breve comizio improvvisato da un partecipante.
Alcuni sono commercianti. Antonio Colò è un ristoratore: “La mia pizzeria è stata costretta a chiudere per il dpcm, ho 5 dipendenti”.
“Dovete stare dalla parte nostra non dello stato mafioso” dicono i manifestanti mentre continua il lancio di bottiglie. C’è molto malcontento da parte si chi era arrivato pensando a una manifestazione tranquilla. Alcuni hanno lasciato la piazza.
Più tranquilla la situazione nell’altra piazza, sede della seconda manifestazione. In piazza Vittorio si sono radunate circa cinquecento persone.
Fonte: Repubblica
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