Tony Iavarone per “Il Mattino”
“Proprio come quegli scadenzari di un tempo, oppure come quei diagrammi che indicano lo stato di salute, oppure ancora come le fasi lunari, il Napoli quest’anno s’è inventato il calendario della discontinuità. Ovvero a mesi alterni vola oppure plana, se ne va per discese ardite e successivamente affanna arrampicato sulle risalite. È talmente differente il cammino della Mazzarri band che ogni volta sembra ribaltare, nel bene e nel male, il proprio destino, ciò è accaduto sia in campionato che in Coppa Italia ed Europa League. Insomma, la si potrebbe chiamare la legge del Napoli, una sorta di sismografo con picchi altissimi e profonde depressioni, più psicologiche che di risultati.
La conferma della teoria, guarda caso, trova certezze nel mese della sfida, non ancora assorbita, con la Juve. Proprio adesso il Napoli torna a dettare legge sfruttando al meglio le «fasi» della sua stagione. Già, perché marzo rientra nel novero dei periodi propizi. Osserviamoli insieme questi cosiddetti momenti azzurri: settembre (sei partite, sedici punti, per una media punti di 2.6) ottimo. Poi ottobre, che fa parte dei momenti nefasti (cinque gare, sei punti, media 1.2) e novembre (netta ripresa: sei, quattordici, 2.3). E ancora dicembre (sei, sei, uno) e gennaio (quattro, dieci, 2.5). Infine febbraio: quattro partite, sei punti, media 1.5.
Insomma il cammino del Napoli prosegue come fosse una milonga, cambiando passo, fermandosi e ripartendo. Ciò non vuol dire che gli azzurri siano destinati a essere i padroni della classifica, ma per lo meno non erano e non sono diventati i calimeri del campionato. Il buon secondo tempo della partita contro la Juve insieme con il coraggio nel recuperare il risultato, persino più complesso come coefficiente di difficoltà rispetto ad imporre il proprio gioco agli avversari, diventano il simbolo, la sigla, lo spot della settimana che si apre. E dimostrano che, appunto, ogni realtà si può rovesciare.
Ottimo viatico verso le sfide finali e per continuare il duello con la Juve, che sino alla scorsa settimana sembrava (il duello) un po’ dissanguato, soprattutto per colpa dell’anemia napoletana. Il confronto scudetto resta ancora qualcosa di polposo, un bel boccone da addentare, e anche una variazione sugli antichi motivi degli anni passati Inter/Juve Milan/Juve, un po’ monotoni e non solo per le polemiche e le ripicche. Le prospettive rimangono però diversissime. Contro i bianconeri, la squadra di Mazzarri ha dimostrato di poter tenere testa ai campioni d’Italia sino a fine campionato, e di giocarsela alla pari, pur concedendosi sempre spazi di sofferenza e disagio, come il pessimo primo tempo disputato. I bianconeri, forti dei sei punti più uno, hanno meno ansie, ma una Champions ancora tutta da giocare. Finalino sulla partitissima di venerdì scorso. Stavolta la sfida delle sfide – a differenza del match di andata – l’hanno risolta i singoli che sono davvero la miglior cosa in questa annata di passaggio per il calcio italiano, impoverito dalle tante partenze (Ibrahimovic, Lavezzi, Thiago Motta). Tuttavia pur se molto abbiamo perduto, parecchio è stato guadagnato”.
La Redazione
P.S.
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