Il caporedattore per “Il Mattino”:
“Va apprezzata la scelta di Mazzarri di non allinearsi, alla vigilia del grande evento, alla tesi della maggioranza che ipotizza un Chelsea in crisi profonda e quindi vulnerabilissimo. Il tecnico del Napoli smonta subito la suggestione più irresistibile, tra le molte evocate dalla sfida italo-britannica. Ha spiegato nel dettaglio le insidie ma anche come la gara di domani possa rivelarsi altamente spettacolare. Magari più che una bella partita sarà una grande partita: ed è la prospettiva che tutti ci auguriamo. Il match contrappone due squadre che si rispettano. Anche l’assenza di veleni accresce le speranze di assistere ad una serata scintillante per trame di gioco e numeri dei solisti. Per coerenza e simpatia bisogna dire Napoli. Delle italiane è l’unica arrivata fin qui superando irte montagne (Manchester City, Bayern e Villarreal), non semplici avversarie. Oggi la Mazzarri band è alla sua prima vera tappa europea: può pesarle l’emozione. Il Chelsea è abituato a questo genere di appuntamenti, ma la tensione sarà identica. Per il Napoli si tratta di riuscire là dove avevano fallito dei miti come Maradona, ma quello era un altro torneo, molto più selettivo: entravano a far parte della Coppa dei campioni soltanto le prime di ogni campionato.
Nella sfida di domani alcuni numeri sono indicativi. Gli inglesi, in questa Champions, hanno giocato il 51% per cento dei palloni nella propria metà campo: il Napoli il 43%. I blues poi costituscono la compagine che ha inquadrato di più la porta col 53% dei tiri, nel 18% delle occasioni vi sono invece riusciti gli azzurri.
Londinesi e napoletani rispecchiano due modi diversi di far calcio. I primi privilegiano la tecnica e il possesso di palla, gli altri la rapidità d’esecuzione e il contropiede. A volte i giocatori inglesi confondono il bello con il complicato e cercano spazio dove non può esserci, ostinandosi a cercarlo: tendono, insomma, al barocco. I partenopei con tre passaggi, come tre linee di Kandinski, vanno in porta. Sono divoratori di spazio, mentre gli avversari ne sono i roditori. La velocità mentale di Hamsik e quella reale di Cavani e Lavezzi consentono ripartenze molto pericolose. Intendiamoci, anche il Chelsea sa andare in contropiede, solo che difficilmente viene attaccato e, in questo senso il piccolo Everton, qualche partita fa, più delle grandi della Premier League ha messo allo scoperto i limiti difensivi della formazione di Villas Boas. Uno è Luiz, quando esce dalla propria area, un altro è Cahill quando pensa a fare tutto tranne che il terzino.
Il Chelsea attacca centralmente, il Napoli lateralmente. Le due contendenti si assomigliano poco, per questo dovrebbe essere una partita gradevole. Oggi come oggi la Mazzarri band sembra più quadrata e compatta, il ricambio generazionale operato da Villas Boas si sta rivelando traumatico: i risultati non arrivano e un periodo così lungo di delusioni suscita nei tifosi del Napoli quella intrigante ideuzza”.
La Redazione
P.S.
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