Ormai da diversi mesi a questa parte, il calcio italiano si scontra con i comportamenti scorretti di molti spettatori in giro per l’Italia. Versi, insulti anche a sfondo razziale, gestacci: le cronache dagli stadi riportano spesso episodi di questo tipo. Intervistato dall’Associated Press, Damiano Tommasi ha parlato dell’argomento.
“Ho l’impressione che non tutti vediamo il problema nella stessa maniera e non tutti vogliamo affrontarlo allo stesso modo. Non tutti sono convinti che questo è inaccettabile. C’è sempre qualcuno che dice Sì, ma non è razzismo. Oppure Sì, ma è solo una persona. O ancora Sì, ma non è un insulto. Sì, ma non possiamo evitare che qualcuno dica certe cose all’interno di uno stadio. Ci sono troppi sì, ma. Questa situazione ci proietta ad un livello di tolleranza che non è in linea con gli altri paesi” ha detto il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori.
Diversi personaggi importanti nel mondo del calcio, come Conte, Ancelotti e Cristiano Ronaldo, hanno preso una ferma posizione di condanna sulla questione: “Loro notano la differenza molto più di altri giocatori o allenatori e sono personalità conosciute a livello internazionale. La loro voce ottiene maggiori attenzioni”.
“Gli insulti sono diventati una parte accettata della cultura da stadio. Le regole ci sono, basterebbe applicarle. Potremmo sederci a parlare di soluzioni per mesi, ma in termini di regolamento ci sono solo poche mosse da fare: dobbiamo avere il coraggio, la forza e soprattutto il desiderio di dire che queste persone non possono entrare negli stadi” ha concluso Tommasi.
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