Il fulmine a ciel sereno alla vigilia di una delle gare più importanti del campionato, a Terni. A rompere la “calma apparente” che tanto preoccupa Piero Braglia, giunge il deferimento da parte della Procura federale in merito all’inchiesta “Golden Gol”, che accende, e non poco, l’ambiente gialloblu. Accusati Roberto Amodio, ex direttore sportivo, e Franco Manniello, presidente del club nel torneo 2008-2009, entrambi rei di “non aver ostacolato l’organizzazione da parte di alcuni esponenti della tifoseria locale di più azioni dirette all’intimidazione ed alle minacce nei confronti dei calciatori, poste in essere dal 29 marzo al 5 aprile 2009 (data del derby con il Sorrento, per il quale è stata acclarata da tempo la combine), con la conseguenza che a seguito di tali azioni si è determinato l’allontanamento dalla squadra di alcuni tesserati».
Il riferimento all’episodio accaduto la sera del 29 quando, al ritorno della squadra dalla trasferta di Pistoia, i calciatori presenti furono invitati a togliere le divise sociali, ed alla risoluzione del contratto, nelle settimane seguenti, dei calciatori Gerardi, Cristea e Biancolino (Radi era già andato via in precedenza). «Non capisco cosa vogliono ancora – laconico il commento di Amodio, che intanto sta scontando una squalifica di tre anni -, quella sera c’era anche la polizia al campo, cosa avrei dovuto fare? Basterebbe sentire i calciatori interessati per capire come si sono svolti i fatti… Resto allibito. Mi dispiace, ancora una volta, essere tirato in ballo per colpe non mie. Vedrò nelle sedi competenti di spiegare ancora le mie ragioni».
Tuona, invece, il patron Manniello: «Io non capisco proprio cosa vogliano da noi. Forse stiamo dando fastidio a qualcuno? Essere deferito per cosa? Io quella sera non ero neppure a Castellammare, cosa avrei dovuto fare? E poi c’erano le forze dell’ordine presenti. Come sempre abbiamo fiducia nei nostri legali, faremo valere le ragioni della verità». A far tremare i tifosi soprattutto il deferimento della Juve Stabia «a titolo di responsabilità diretta e oggettiva con riferimento ai fatti imputabili al proprio presidente e legale rappresentante pro tempore, nonché per i fatti imputabili al proprio direttore sportivo Amodio Roberto». A rassicurare l’ambiente interviene l’avvocato Eduardo Chiacchio, impegnato in questi giorni nella vicenda del deferimento dell’ex portiere Gianello, che seguì la vicenda anche lo scorso anno: «Siamo consapevoli della severità del deferimento, la società è stata chiamata in causa in via diretta e oggettiva, ma per quanto riguarda la squadra mi sento di rassicurare i tifosi, la sentenza non intaccherà l’aspetto sportivo. Non ci saranno penalizzazioni per queste contestazioni. Per quanto riguarda i tesserati, poi, non conosco bene la questione di Amodio, essendo stato difeso da un altro legale. Quanto a Manniello, è certo che lui fosse a Milano con la famiglia, e su questo punteremo sicuramente in sede di dibattimento».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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