Il portiere di notte si chiama Antonio Rosati. Di notte o di coppa, se preferite, perché il vice di Morgan De Sanctis, quest’anno, è il deputato alle partite in notturna extra campionato: di Europa League e Coppa Italia. Un passo avanti, rispetto alla stagione precedente, conclusa con due presenze appena, una in Coppa Italia e l’altra in campionato, e un bel po’ di voglia di cambiare aria. Poi, a cambiare è stata la rotta. E domani toccherà a lui difendere la porta e l’imbattibilità del Napoli a Eindhoven contro una delle squadre più blasonate d’Olanda.
LE ATTESE – Dunque, si ruota. Si mischiano le carte a partire dal numero uno: De Sanctis in panchina e a orchestrare la difesa – altrettanto rivoluzionata, Cannavaro escluso – ci sarà Rosati. Che in azzurro è condannato da un destino di nome Morgan: un campione, il portiere della Nazionale, nonché uno sportivo ancora affamato di partite e vittorie. E allora, attesa. Lunga, lunghe le attese di Rosati da Tivoli: un bel po’ di gavetta tra Lecce e Samb, poi due campionati da titolare ancora con i giallorossi di Puglia e infine nel giugno del 2011 l’arrivo a Napoli e la firma con il club azzurro di un contratto quadriennale. In prospettiva, il titolare del dopo De Sanctis. In prospettiva, appunto.
CHE RESPONSABILITA’- Le coppe, allora, come medicina. E terapeutica è stata anche la sua prima apparizione con l’Aik Solna: ordinaria amministrazione e porta inviolata al San Paolo per il debutto europeo del Napoli. Dovrà ripetersi, proverà a ripetersi anche domani al Philips Stadion, Antonio, perché in ballo c’è un pezzo importante del futuro europeo del Napoli: un risultato positivo varrebbe tanto, davvero tanto in chiave qualificazione, e dunque la sua è una responsabilità tanto delicata quanto stuzzicante.
LA MATURITA’ – Le sue qualità, comunque, sono fuori discussione: Rosati ha fisico e reattività, e non è difficile definirlo un signor portiere. Tra l’altro, dalla sua ha l’età: 29 anni, che per quelli del ruolo significa semplicemente la maturità. Significa il pieno della carriera. Magari non è facile farsi trovare pronto e concentrato a ogni saltuaria chiamata, però Antonio sa che il futuro passa dal presente. Anche dal presente di un portiere di notte.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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