Inizio di stagione straordinario per Gonzalo Higuain. Sull’argentino s’è scritto e detto di tutto: dal rapporto instaurato con Maurizio Sarri sin dal ritiro, allo spirito rinnovato ed una condizione fisica quasi mai ammirata in azzurro. I numeri del resto, con nove gol in campionato e due in Europa League (per un totale di 1 gol ogni 100′) testimoniano che si tratta del suo miglior inizio in carriera. In particolare al San Paolo, considerando anche l’ultima gara dello scorso campionato con la Lazio, è una sentenza andando in gol consecutivamente da sette gare (Lazio, Sampdoria, ancora Lazio, Fiorentina, Juventus, Palermo, Udinese), al punto da far parlare negli ultimi giorni di una Higuain-dipendenza.
Tante le squadre che dipendono dalla propria stella ed il Napoli in questo senso può schierare uno dei centravanti più forti a livello internazionale. Il rendimento dell’argentino, però, non può essere l’unica spiegazione dell’enorme crescita del Napoli di cui lui stesso sta beneficiando. In realtà anche l’anno scorso l’argentino era su buoni livelli, con appena due gol in campionato in meno rispetto a questa stagione in cui è riuscito però a dilazionarli con più continuità, risultando finora il giocatore più decisivo e che ha portato più punti alla propria squadra. In Europa League, invece, Higuain è stato protagonista solo della prima sfida col Brugge (senza segnare) ed il Napoli ha chiuso i giochi a punteggio pieno dopo quattro turni con le migliori statistiche dell’intero torneo.
I numeri vanno comunque analizzati nel dettaglio per poterli interpretare. Se Higuain è più decisivo, ed in questo senso nelle ultime gare spiccano le vittorie con Udinese, Palermo e Chievo, è merito anche di un’organizzazione difensiva che vede il Napoli subire pochissimo (2 gol nelle ultime 9 in A). Nelle ultime quattro gare il Napoli non ha preso gol e sono già 7 le occasioni in cui la porta di Reina è rimasta imbattuta (più 3 gare d’Europa League) ed è incredibile la differenza dall’anno scorso, quando solo 8 volte (ma su 38 gare) il Napoli chiuse senza aver subito reti. Chiaramente è più difficile per un attaccante decidere con un gol o anche due (come nella sfida-Champions con la Lazio) quando la difesa chiude numericamente tra le più battute dell’intero campionato. Quest’anno, invece, con Sarri la musica è cambiata.
Fonte: TMW
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