Non è un mistero che la Fiorentina per gennaio tornerà sul mercato e, con ogni probabilità, cercherà di prendere un attaccante se ci saranno le condizioni per farlo. Le ultime tre prestazioni in crescita di Vlahovic non devono ingannare i dirigenti nei loro giudizi: questa squadra ha bisogno di un centravanti. Deciso ormai di rinunciare a Cutrone dopo avergli concesso poche opportunità, il club di Commisso sta pensando a profili di calciatori più esperti con un passato alle spalle. I nomi più gettonati sono quelli di Milik, Caicedo e Piatek.
Il polacco ha vissuto finora una stagione da separato in casa al Napoli, addirittura fuori dalla lista per la Serie A e dunque è un’incognita dal punto di vista fisico e della condizione atletica. A gennaio Milik deciderà sicuramente di andare in un’altra piazza per giocare e non perdere l’Europeo in estate, ma chi gli darà questa opportunità? La Fiorentina è in corsa e prenderebbe volentieri una punta mancina, dinamica, in grado di legare il gioco, ma anche concreta e decisiva negli ultimi 16 metri.
Il discorso legato a Caicedo è ben più complicato perché la Lazio ha già espresso la ferma volontà di trattenerlo a meno che non sia lui stesso a chiedere la cessione, cosa smentita dal direttore sportivo biancoceleste qualche settimana fa. Le caratteristiche sono totalmente diverse rispetto a quelle degli altri che ha in rosa la Fiorentina. L’ecuadoriano, anch’egli mancino, è un centravanti di peso, molto abile nel tener palla e far salire la squadra che può essere letale in area di rigore, ma soprattutto a partita in corso vista la sua straordinaria abilità nello spaccare la gara. Il mancato ingresso contro il Milan può essere un segnale in chiave mercato nonostante le parole di Tare.
Infine c’è Piatek, attaccante che in Italia ha dimostrato a fasi alterne di essere devastante. Al Genoa segnava a raffica, al Milan ha iniziato nel migliore dei modi, ma poi è calato ed ha perso autostima e fiducia in se stesso che all’Hertha Berlino non ha del tutto ritrovato. Il polacco però ama le sfide e Firenze per lui sarebbe un bel banco di prova per un riscatto personale tanto auspicato e voluto quanto ancora lontano dal compiersi. Le sue caratteristiche migliori invece sono quelle di un centravanti vecchio stampo, non molto tecnico, non troppo bravo nel dialogo con i compagni o nella rifinitura, non dotato di un tiro particolarmente potente o preciso, ma dannatamente cinico davanti al portiere. L’area di rigore è casa sua, tanti gol realizzati in passato sono frutto di movimenti da autentico fuoriclasse, da una ferocia nell’attaccare il primo palo unica nel suo genere. Chi arriverà è ancora un rebus tutto da risolvere, ma una cosa è certa: Pradè non può più sbagliare.
Fonte: TMW
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