È la magia del basket: tutto può cambiare in un battito di ciglia ed è facilissimo trasformarsi da perdente a eroe. È ciò che è accaduto nell’esordio con Forlì a Tim Black, il playmaker dell’Azzurro Napoli che dopo un match zeppo di errori al tiro (ha chiuso con il 20% per un 3 su 15 totale) ha infilato il canestro della vittoria a meno di un secondo dalla fine. Una conclusione in penetrazione e palla appoggiata morbidamente al tabellone che in America chiamano «tear drop», lacrima, perché scende dall’alto dopo una parabola accentuata. Un canestro dal gigantesco peso specifico che ha cancellato tutto il negativo della sua gara regalando al club partenopeo la prima vittoria della stagione. Due punti d’oro per la classifica e per l’ambiente che però portano anche la firma di Marco Ceron, il 21enne che gioca con la sicurezza di un veterano e che il gm Mirenghi è stato bravissimo a strappare alla concorrenza. Intanto il giorno dopo il trionfo, Black è alle prese con un problema muscolare alla coscia accusato nel finale di gara e che verrà valutato oggi dal dottor D’Alicandro dopo la risonanza magnetica. «Non è stata una grande partita al tiro per me – spiega il play -, forse ho sofferto un po’ l’esordio e la grande attesa, ma quando mi sono trovato a giocare quel pallone che poteva valere la vittoria non ho pensato a nulla tranne che a correre più velocemente possibile e a provare a ribaltare la partita, un’apnea di 5 secondi che dopo la gara ho visto e rivisto nella mia mente come al videotape. Del resto si gioca a basket anche per vivere momenti come questi che solo questo sport ti può regalare. E che mentre sei a terra ti porta in paradiso. Bellissime sensazioni».
Una partita in chiaroscuro per Napoli, che ha sofferto il battesimo davanti al suo pubblico. «Non ci siamo espressi secondo le nostre possibilità – continua Black -, ma questo poteva essere forse messo in preventivo perché la prima partita in casa è sempre diversa dalle altre. La squadra però è molto competitiva e unita e partita dopo partita lo dimostreremo. Per quanto mi riguarda il canestro della vittoria è stato un toccasana per il mio spirito. E ora non potrà che andare sempre meglio». Il pubblico è stato un fattore determinante. «I tifosi ci hanno spinto nei momenti topici, sono stati fantastici e l’urlo finale dopo il mio tiro mi è rimasto nella testa per tutta la serata. Ora speriamo solo di trascinare al palasport tantissimi appassionati di basket per vedere l’impianto pieno, come mi dicono sia accaduto in passato. È ovvio che vogliamo stare nella parte altissima della classifica fino alla fine. Questo è il nostro obiettivo». Intanto oggi si torna in palestra per preparare la trasferta di domenica prossima a Veroli, una squadra che ha vinto fuori casa all’esordio e che è un altro test probante per la nuova Napoli dei canestri.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
S.D.
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