Rabbia sul web, sconcerto tra i tifosi del Napoli. Le parole di Claudio Marchisio sull’antipatia nei confronti della squadra azzurra suscitano un vero e proprio tumulto su Facebook e i social network. Una valanga gli insulti all’indirizzo del bianconero. Ovviamente più moderate, ma non meno pungenti le reazioni dei sostenitori che hanno anche fatto la storia della società partenopea come l’avvocato Vincenzo Siniscalchi. «Marchisio – commenta – è padrone di coltivare le sue antipatie e noi le ricambiamo di tutto cuore soprattutto per la caduta di stile che caratterizza questo suo rabbioso giudizio. Spero che l’antipatia del giocatore juventino nei confronti della squadra da noi sostenuta produca sempre migliori risultati per il nostro Napoli e così diventi una sorta di portafortuna».
Dura la risposta di Guido Trombetti, già rettore dell’Università Federico II, oggi assessore regionale: «Sono basito di come può un professionista come Marchisio lasciarsi andare a dichiarazioni di una superficialità intollerabile. Il miglior commento è non commentare. Dal mio punto di visto di appassionato, tifoso, e cittadino orgoglioso di Napoli a me della simpatia di Marchisio non me ne importa nulla». Sconcertato anche Sergio Longhi, promotore di Azzurra Lex: «Le parole del calciatore bianconero poco si addicono al comportamento che dovrebbe contraddistinguere un campione d’Italia, titolare fisso della Nazionale. È evidente il contenuto provocatorio che va ben oltre il dato dell’ironia o della rivalità in senso sportivo per assumere i contorni di un intervento del tutto inopportuno, tanto più all’indomani del caso Boateng. Si tratta di dichiarazioni suscettibili di integrare una violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità di cui all’articolo 1 del codice di giustizia sportiva, se non addirittura delle vere e proprie dichiarazioni lesive ai sensi dell’articolo 5 con i conseguenti effetti disciplinari previsti dall’ordinamento».
Anche dal mondo dei tifosi sportivi arrivano prese di distanza. Per Diego Occhiuzzi, due volte sul podio alle Olimpiadi di Londra 2012 nella sciabola «è assolutamente poco elegante come uscita per un atleta del suo calibro. Oltretutto è un calciatore della Nazionale. Se gli siamo antipatici è perché ci teme. Evidentemente non conosce bene la città e i napoletani». Mauro Sarmiento, anch’egli medaglia nel taekwondo agli ultimi Giochi ricorda «mi sorprende che un giocatore del suo calibro sia scivolato in simili dichiarazioni. Noi atleti dobbiamo sempre ricordarci di essere d’esempio sia con il nostro comportamento sul campo che nelle dichiarazioni». E Pino Taglialatela ex portiere del Napoli rilancia: «Questo ci fa capire quanto ci temono, dobbiamo rispondere con una goleada al San Paolo».
Dal web arriva anche una visione un po’ controcorrente come sul sito Il Napolista. «Per me questa dichiarazione vale tanto – scrive Massimiliano Gallo – È una sorta di consacrazione, se ce ne fosse ancora bisogno. Se c’è una squadra che Marchisio detesta è il Napoli, e ci detesta perché ci teme».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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