“I nostri stadi sono spesso frequentati da frange di personalità che ci vanno solo per delinquere. Abbiamo chiesto più volte delle norme che tutelino chi vuole fruire dello spettacolo offerto dallo stadio. Non possiamo accettare passivamente che questi delinquenti oltraggino pubblicamente i nostri impianti. Di certo negli ultimi anni sono migliorati i controlli, adesso grazie alle analisi della polizia il daspo colpisce gruppi di persone e non più soggetti singoli. Il divieto di trasferta è un’altra misura importante, così come la scelta di punire in maniera ferrea la frode sportiva: la condanna può arrrivare sino a 9 anni. Gli altri episodi delinquenziali sono poi regolati dal codice penale. Credo che sia importante che le società effettuino uno screening sui propri tifosi, in modo da vietare l’ingresso allo stadio a chi ha dimostrato di avere una condotta non consona con le norme in vigore.
La figura dello steward aiuta ma non troppo, in Italia già non rispettano poliziotti e carabinieri, figuriamoci se rispettano uno steward con una pettorina. Questo è un problema che attraversa la nostra società. Di certo da parte della polizia c’è un controllo ferreo sulle frange di tifosi, ma nessun filo diretto. Va rotto il collegamento tra tifo violento e determinate parti delle società che gestiscono lo sport in Italia”.
E’ quanto dichiarato da Giuseppe Tiani, segretario generale del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia (SIAP), nel corso della puntata odierna di Si Today, in onda sui canali Sportitalia.
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