La notizia arrivata nel primo pomeriggio dall’Argentina aveva scosso l’intero mondo Juventus. Nella giornata di martedì, infatti, il padre adottivo dell’asso bianconero Carlos Tevez era stato sequestrato da una banda di malviventi. Dopo 8 ore, però, ecco l’attesa liberazione, dietro il pagamento di un riscatto.
Solo grazie a questo si è potuto procedere alla liberazione di Segundo Tevez, come ha informato il segretario alla Sicurezza del governo argentino, Sergio Berni: “E’ stato pagato un riscatto, perchè questo è il protocollo che si segue nei casi di sequestro estorsivo: la priorità è proteggere la vita del rapito“.
Il padre adottivo di Tevez, ha aggiunto Berni, “è in perfetto stato di salute, anche se sconvolto da quello che gli è toccato vivere“. La liberazione è avvenuta nei pressi del cosiddetto ‘Fort Apache’, il quartiere popolare di Buenos Aires dove lo juventino è cresciuto. Secondo la stampa locale, il riscatto pagato sarebbe stato di 400mila pesos, poco più di 36mila euro.
Daniel Scioli, Governatore di Buenos Aires nonchè amico di Tevez, ha dichiarato: “Ora stiamo cercando i rapitori, li manderemo in prigione. Carlos era pronto a tornare in Argentina ma dopo la buona notizia ha deciso di restare in Italia“.
Secondo quanto si era appreso in precedenza, Segundo Tevez era stato rapito da tre criminali armati a Moron mentre si trovava all’interno della propria automobile. Situazione simile, insomma, a quella vissuta dalll’ex capitano dell’Inter, Javier Zanetti, solo qualche settimana fa, che in quell’occasione però se la cavò solo con il furto dell’auto.
Gustavo Galazzo, avvocato della famiglia Tevez, aveva confermato nel primo pomeriggio italiano al Canal America 24 che l’uomo era ancora nelle mani dei rapitori, i quali avevano contattato l’attaccante dellaJuventus per ottenere un riscatto milionario, dopo aver scoperto che la persona che avevano rapito era appunto il padre di Carlitos.
Fonte: goal.com
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