D’estate non conta la vittoria, tramandano le leggende del calcio ferragostano, ingannevoli come stelle cadenti. Ma comunque meglio vincere anche l’ultima amichevole con un rotondo 3-0 (segnano Dzemaili, Hamsik e Gamberini) e mettersi alle spalle i veleni della Supercoppa e le poco gradite lezioni sullo spirito olimpico. Il Napoli affronta l’Olympiacos con una formazione base qua e là ritoccata per necessità o curiosità tecnica. All’inizio in campo non c’è Pandev e neppure Zuniga e Dossena che, tranne «grazie» assai improbabili da parte della giustizia sportiva a Palermo saranno squalificati. Dunque, spuntano Gamberini al posto di Campagnaro e Aronica prima tornante e poi difensore sinistro nella ripresa quando esce Britos. Maggio va dall’altra parte e Dzemaili prende il posto nel mezzo di Behrami, consacrando – di fatto – la parziale bocciatura di Gargano costretto ancora a partire dalla panchina. In porta c’è Rosati mentre in avanti, Mazzarri schiera fin dal 1’ la baby coppia Vargas-Insigne: insieme anni 43.
Nell’esibizione azzurra, i fari sono tutti per il cileno, dopo l’alzata di testa e la richiesta di cambiare aria dei giorni scorsi: e Turboman (ma, ahimé, il soprannome risale ai tempi dell’Universidad) è stato protagonista in 90’ di due, magari pure tre, spunti apprezzabili ma inseriti in una prova spesso da autentico estraneo in campo. Troppo poco, anzi praticamente nulla, per convincere Mazzarri a cambiare idee.
Un Napoli certamente molto diverso da quello che l’allenatore progetta in vista di Palermo e che ha affrontato l’Olympiacos soffrendo l’insopportabile cappa d’afa e dunque necessariamente a ritmo poco sostenuto; anche a causa di un manto erboso che ricorda la terra battuta del Roland Garros con l’unica variante del color verdino sullo sfondo.
La partita: Cannavaro parte sparato e al 7′ trova la verticalizzazione esatta che privilegia lo scattista Insigne che salta di slancio Papazoglou; poi si allarga e fallisce il gol. Al 14′ Insigne conclude alto da buona posizione nell’unica palla decente del primo tempo che gli serve Vargas. Il gol su calcio piazzato che sblocca la gara è la cosa più bella dei primi 45’: punizione a giro di Dzemaili e Carrol si fa sorprendere mentre prova a piazzare la barriera. Sotto di un gol, l’Olympiacos tenta di rianimare la sua prestazione: Torosidis, dice radiomercato nel mirino del Napoli, ha qualche motivazione in più e non a caso è solo dalla sua fascia che arriva qualche insidia (al 34′ Djeboour colpisce di testa).
Nella ripresa è un tiro al bersaglio degli azzurri. Al 3′ il raddoppio: Maggio si divora il gol, poi sulla corta respinta del portiere Hamsik consacra in rete. La gara diventa divertente, la condizione atletica è da fine agosto e le squadre si allungano enormemente: così al 13′ Torosidis in diagonale sfiora il palo. Poi su calcio d’angolo di Insigne, Gamberini al 16′ di testa schiaccia alla grande e realizza il 3-0. Esaurite le passerelle tutte vittoriose (7 su 7) per villeggianti curiosi e tifosi fiduciosi, tra una settimana c’è il campionato.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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