Due promozioni in due anni, dalla C1 alla serie A. In attesa di sapere come andrà a finire nel 2012, l’originalità del doppio salto del Novara è nel passato: serie B dopo 33 anni in C; ritorno in A, dopo un’attesa durata 55 anni. Attilio Tesser è veneto di Montebelluna, provincia di Treviso e ha compiuto 53 anni il 10 giugno ’58 ed è da due anni il condottiero dei piemontesi. Ottimo inizio da calciatore nel Napoli nel 1978, incantevole piede sinistro, prima di affermarsi come terzino e definitivamente nell’Udinese di Zico.
Tesser, lei che le ha affrontate già quasi tutte, il Napoli può risalire in classifica?
«L’ho detto anche in tv e tutti quasi mi hanno preso per matto: il Napoli è praticamente ai livelli della Juventus. Certo, noi all’Olimpico di Torino siamo usciti sconfitti e abbiamo sofferto tanto contro i bianconeri mentre con gli azzurri abbiamo giocato a testa alta rimediando un buon punto. Ma la squadra di Mazzarri mi ha molto ben impressionato per la sua personalità e il suo carattere. Del Milan vi dirò dopo l’ultima di campionato: ma è l’altra grande favorita».
Ci dica le differenze tra Juve e Napoli?
«Le mentalità è la stessa: sono squadre costruite per vincere e hanno grande temperamento. Conte e Mazzarri per certi aspetti si somigliano. La differenza fino ad adesso l’ha fatta la Champions: il Napoli ha sprecato immense risorse mentali in Europa, normale aver pagato qualcosa in campionato. Ma io dico, meglio così: chi non vorrebbe giocare partite internazionali contro Bayern o Manchester City».
Forse, però, il Napoli era poco attrezzato per il doppio impegno?
«Non sono d’accordo. Grande organico e grandi atleti. Certe sconfitte sono solo il frutto della casualità. Contro la Roma, per esempio, mica meritava la sconfitta».
Dunque azzurri da zona Champions?
«Ma sì, senza dubbi. Questo mese sarà poi decisivo: non hanno la Coppa e possono recuperare. Magari battono Bologna e Siena e ci fanno anche un favore…».
È il Napoli la squadra che in Italia gioca il calcio più divertente?
«Mazzarri vuole intensità, punta sulla velocità ed è uno che fa dell’organizzazione la sua arma vincente. Io quando guardo in tv gli azzurri vedo sempre delle partite piacevoli».
Contro il Novara, per vostra fortuna, non fu così?
«Erano reduci dalla sfida col Villarreal, un traguardo storico. Ci sta aver abbassato un po’ la tensione, mica sono dei robot. E poi ormai giocare contro il Napoli equivale ad affrontare Milan, Inter o Juventus. È una big e per ogni giocatore c’è una carica speciale. Per un allenatore è facile preparare una simile sfida».
Il Napoli contro le piccole ha un rendimento non proprio trascendentale. Dia un suggerimento?
«Impossibile, lui è molto più bravo di me. E poi anche io, nel mio piccolo, ho sempre avuto lo stesso problema con i miei ragazzi, dalla prima stagione in Lega Pro. Ripetevo: guardate che sono tre punti oggi come lo erano domenica scorsa…».
Quest’anno è un po’ diverso…
«Sì, perché per il Novara i punti in palio quando si gioca con Lecce o Cesena non sono tre ma sei…».
È vero che vuole Rinaudo e Mascara?
«Sì e non lo nascondo. Sono bravi e ci consentiranno il salto di qualità. Li aspetto con ansia».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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