La consueta rubrica L’analisi tattica di IamNaples.it si trasferisce per collocarsi nel segmento post-partita, creando un nuovo spazio di valutazione e approfondimento tecnico-tattici del calcio espresso dalla squadra di Mazzarri. Al termine di ogni giornata, saranno messi sotto la lente d’ingrandimento i meccanismi di gioco mostrati dagli azzurri e saranno presi in considerazione gli aspetti positivi e i difetti da rivedere. IamNaples non rinuncia, comunque, all’analisi pre-partita, riproposta sotto nuove vesti nella rubrica intitolata Preview.
ESAME SUPERATO – Avevamo parlato di una “prova del nove” per il tecnico del Napoli e per la squadra tutta: ebbene, i nove punti dopo le tre gare d’apertura sono arrivati, e sono arrivati nel migliore dei modi, con un calcio di personalità e di qualità. Difficile predisporsi verso uno spirito critico, eppure restano non pochi dettagli da migliorare nei sistemi di gioco del Napoli.
COSA NON VA – La difesa: sembrano ancora da collaudare le misure protettive adottate dal trio arretrato del Napoli, che va troppo spesso in crisi sui tiri piazzati e, in generale, sulle palle alte. Su corner e calci di punizione traspare di frequente un senso di fragilità, ugualmente sui lanci e sui cross non sempre i marcatori azzurri si fanno trovare pronti. Due reti di scarto relegano in secondo piano il gol subito da Parolo sul 2-0, per più di novanta minuti il Napoli è rimasto sempre in vantaggio, e c’è da dire che la rete del parmense è stata piuttosto fortunosa. Ma è anche figlia di una tendenza dei nostri a farsi sorprendere sui palloni alti. Lacuna che va assolutamente, al più presto, colmata. E già nel Preview si era sottolineata l’importanza di non scoprire il fianco al Parma, sottovalutandone le potenzialità: la presenza di Dzemaili garantiva meno copertura rispetto a quanto avrebbe fatto Behrami, per questo bisognava controllare con occhi spalancati le manovre avversarie. Invece, anche per i ritmi iniziali altissimi, il Napoli ha subito troppi cali, sicuro del risultato, lasciando che il Parma riaprisse la partita sull’1-2. Anche la misura dei passaggi, in principio esemplare, ha cominciato a sfaldarsi, Dzemaili ha sbagliato troppi appoggi facili – per pura distrazione – e la difesa conserva il pericoloso vizietto di giochicchiare con la palla nella propria area di rigore.
COSA VA – Ma non c’è da essere severi con le critiche: gli avversari non vengono certo a fare da spettatori e il Napoli ha annichilito il Parma con un calcio di qualità pregevole, ma soprattutto di grande autorità caratteriale. Gli automatismi offensivi sono ottimali, a tratti spettacolari. Inler e un superlativo Hamsik hanno corso e mostrato brillantezza atletica, mentre tutta la squadra applicava un pressing attentissimo, senza risparmiarsi. La nota più lieta è stata il rientro di Goran Pandev, decisivo e certamente il migliore in campo. Punto a favore, soprattutto, di Mazzarri, impopolare nell’essere categorico quando ribadisce che il macedone è titolare inamovibile di questa squadra, a scapito, inevitabilmente, dell’acclamato Insigne. Pandev ha mostrato di che pasta è fatto: meno elegante e raffinato del talentino napoletano, ma eccezionale per efficacia, velocità e visione di gioco. L’assist che ha regalato proprio a Insigne il primo gol in campionato ha del fenomenale. L’intesa con Cavani è buona, e lo stesso Insigne sembra aver giovato dell’ingresso a partita in corso. E a proposito dei cambi, questa era una piccola carenza nella gestione tattica dell’incontro: ma oggi, contro il Parma, Mazzarri non ha sbagliato nemmeno una sostituzione, sia come uomini che come tempistica. Da applausi. Continuando così si può fare molto bene – adesso arriva l’Europa League e poi un impegno a Catania che sarà tutt’altro che semplice.
A cura di Lorenzo Licciardi
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