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“Terroni di m…” E la squadra per protesta abbandona il campo

Insulti razzisti durante una partita valida per il campionato Uisp della provincia di Parma. La squadra antirazzista La Paz, composta da giocatori migranti e italiani provenienti da varie nazioni ha lasciato il campo per protesta durante la partita di sabato pomeriggio. La realtà della compagine antirazzista nata anche grazie al sostegno della Uisp. è molto conosciuta in città grazie anche alle iniziative di attivismo antirazzista al di fuori del campo da gioco. Sabato pomeriggio, in seguito ad un insulto razzista, i giocatori hanno deciso di abbandonare il campo.

LETTERA APERTA ALLE SOCIETA’ SPORTIVE. Da quattro anni la nostra squadra porta in campo e fuori dal campo valori di antirazzismo e antisessismo, contro qualunque pregiudizio atto a ledere la dignità di una persona, al di là della provenienza, del sesso e della religione: per questo innanzitutto abbiamo deciso di iscriverci al campionato della UISP, che nasce da una diversa concezione dello sport, libera da pregiudizi e barriere ideologiche. Oggi la partita di campionato di calcio a 11 contro lo Sporting S. Leonardo è stata caratterizzata da tensioni, probabilmente dettate dall’ agonismo, ma anche e soprattutto da episodi a forte carattere discriminatorio, fattore che ci ha spinto a prendere la decisione di abbandonare il terreno di gioco. Andiamo per ordine: la gara, caratterizzata sicuramente non da un bel gioco, ma da tensioni agonistiche dovute alla voglia di vincere la partita, è sfociata in episodi come quello di cui si è reso protagonista il portiere dello Sporting San Leonardo che ha ripetutamente insultato alcuni nostri compagni di squadra e tifosi apostrofandoli con il termine “terroni di merda” . Termine spesso considerato un intercalare goliardico, ma che in realtà per noi è una vera e propria offesa, una parola che in un passato non troppo lontano veniva usata per discriminare e offendere intere comunità di migranti del sud Italia e che oggi rievoca un malato sentimento di superiorità e di chiusura nei confronti di chi decide di spostarsi per necessità, siano essi del sud italia venuti al nord per cercare di sfuggire ad una precarietà esistenziale, o del sud del mondo, spinti dal sentimento di sopravvivenza, in fuga da guerre e devastazioni ambientali, affrontando viaggi odisseici mettendo a rischio la propria vita, alla ricerca di un futuro migliore. Il nostro gesto di abbandonare il campo potrebbe essere visto come un’ estremizzazione della cosa o come vittimismo, ma crediamo che ogni qualvolta ci saranno episodi come quello di oggi, che vanno contro i nostri principi e contro i principi di una società pronta all’ immeticciamento, prenderemo le dovute distanze e abbandoneremo il terreno di gioco.

Fonte: ParmaToday.it

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