Nel giorno dei deferimenti che fanno tremare il calcio, specie quello di serie B, la Juve Stabia guarda solo in casa propria, e soprattutto all’appuntamento doc che, sabato, condurrà al Menti la corazzata Sampdoria.
La classifica rischia di essere riscritta da eventuali penalizzazioni; e i gialloblù, guadagnando punti nelle prossime tre gare, potrebbero persino veder riaperto uno spiraglio per il discorso playoff. Ma, come sempre, tutti, da Braglia ai calciatori, provano ad andare oltre, analizzando il pari di lunedì a Gubbio e preparandosi al meglio per l’impegno con i blucerchiati: «Un match in cui chiunque vorrebbe essere in campo – ammette Simone Colombi, tornato sugli scudi con le parate in Umbria – sappiamo di affrontare una grande squadra e abbiamo magari qualche rammarico per l’esito della sfida di Marassi. Ma ora c’è soprattutto l’obbligo di provare a regalarci una grande giornata di sport e, perché no, di gloria».
Contro le cosiddette grandi del torneo, sia pure spaventando tutti, la Juve Stabia non è riuscita a centrare i tre punti. Ma, se uno dell’esperienza di Iachini ha chiamato a raccolta i propri tifosi al Menti, è un chiaro segnale di quanto faccia paura la squadra di Braglia che, per l’occasione, dovrebbe recuperare tutti gli effettivi, Sau compreso.
«Anche loro sono in un grande momento – spiega ancora Colombi – e hanno ripreso a correre da qualche settimana. Ma qui non ci saranno sconti per nessuno. Se saranno più bravi di noi, tanto di cappello, ma sarà gara vera, aperta a qualunque risultato. Ce la giocheremo come sappiamo, con grinta e determinazione. Sarà il campo il vero arbitro. Come sempre».
Un torneo di alti e bassi quello del portiere di proprietà dell’Atalanta, che prova a fare un bilancio, dribblando, però, ogni domanda legata al futuro: «È presto per parlarne e non conosco le intenzioni dei bergamaschi. Ovviamente qui sto bene, ma non dipende da me. Dell’annata, tutto sommato, sono soddisfatto. Con Seculin è stata sempre sana rivalità per la maglia da titolare. Ho avuto qualche problema fisico nella parte centrale, ma sono riuscito a farmi sempre trovare pronto quando ne ho avuto occasione. L’apice è stato l’esordio in Under 21 (con la Scozia ad aprile ndr). Ringrazio anche il ct Ciro Ferrara per l’occasione concessami, e dedico il mio esordio allo scomparso Pazzagli, che mi ha praticamente cresciuto. Ora, però, penso soltanto a fare bene con la Juve Stabia. Poi, tra un mese si vedrà».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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