Secondo quanto riporta l’edizione odierna de “Il Mattino”, Tavecchio nell’assemblea odierna all’Hilton di Fiumicino raccoglierà il 60% delle preferenze. Facciamo le riforme, rivediamo i campionati, la governance, nominiamo il ct gli intenti di Tavecchio che tende la mano a tutti. Tra qualche giorno potrebbe esserci l’annuncio, per quanto riguarda le riforme, dell’ingresso, quale commissario ad acta, del professor Giulio Napolitano mentre per il ruolo di direttore generale, che adesso è di Antonello Valentini che ha un contratto fino al 2016, potrebbe essere gradito Michele Uva. La vittoria di Tavecchio-Lotito rappresenta la sconfitta di Agnelli, Della Valle e Pallotta che si sono battuti per impedire questa ascesa al vertice. Le Leghe consegnano le chiavi del calcio italiano a Tavecchio, sostenuto e guidato da Lotito, e questo è possibile in base alle regole sull’elezione del presidente. Il punto è anche questo, al di là del candidato: occorre cambiare le regole. L’ultimo giorno di campagna elettorale ha visto diversi dietrofront. Il Cesena si è tirato indietro, lo stesso hanno fatto Atalanta e Verona. Qualche club si è incontrato in mattinata e chi si è fatto da parte deve essere stato convinto con argomenti importanti (diritti tivù?). Damiano Tommasi, che sostiene con l’Aic Demetrio Albertini, ha fotografato così la situazione: «Evidentemente pensano che Tavecchio sia la persona giusta.Noi siamo stati sempre contrari. Troppe persone pensano individualmente invece di pensare che la Federcalcio sia la casa di tutti.Prevalgono spesso gli interessi personali».
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