Attraverso le frequenze di Radio Rai, durante la trasmissione Radio Anch’io Sport, il presidente Figc Carlo Tavecchio ha affrontato diversi temi dopo la prima giornata di campionato: “Quanto è distante la Serie A ai principali campionati europei? Credo che l’organizzazione del calcio italiano stia vivendo una ristrutturazione sotto l’aspetto economico, tecnico e agonistico. Sarei arrogante a dire di voler colmare il gap in un paio d’anni in termini economici e di infrastrutture, ma lavoreremo con impegno per riuscirci. Siamo sulla strada giusta”.
Violenza e calcioscommesse le vere rivali del calcio italiano? “Intanto voglio dire che il calcio italiano è pervaso da questa situazione da oltre venti anni, i provvedimenti adottati sono stati radicali con inasprimenti delle pene. La questione fondamentale è che questo Paese ha una notevole predisposizione a delinquere, in senso lato. Abbiamo preso provvedimento di carattere amministrativo, che possono intervenire sulle società. Per avere club bisogna produrre diverse certificazioni, nell’ultimo Consiglio Federale ho proposto l’inserimento di monitorare scommesse e finanza. Sulle scommesse, siamo sul pezzo. Per il resto, ci stiamo lavorando. Nelle serie inferiori ci sono calciatori che percepiscono meno di 20-30 mila euro l’anno”.
De Laurentiis ha detto di aver parlato con Tavecchio, il quale ha detto che solo tre club potrebbero iscriversi in Serie A. “Ho detto una manciata, tre sono troppo pochi. Meno di dieci, comunque”.
Esclude una nuova vicenda Parma? “Non può capitare, stiamo controllando”.
Per i club è stato l’ultimo anno prima di guardare con serietà ai bilanci? “La situazione non era di poco conto, era l’ultima spiaggia. Bloccare subito tutto sarebbe stato difficoltoso per i club, i bilanci non possono essere inventati. Tutti sanno cosa sono i rischi e gli obblighi presi, ballano circa 1 miliardo e 800milioni euro di disavanzo. Non si può coprire un buco di quasi due miliardi in poco tempo, serve lavorare ma c’è bisogno di tempo”.
Cosa accadrà se tra un anno ci saranno tante squadre con i conti non in regola? “La riforma dei calendari si farà da sola, se si rispettano le regole. Il futuro della Lega di A e di B è legato alla gestione amministrativa, che non può non essere vista. Le entrate e le uscite dovranno essere chiare, non possiamo pensare che ci siano situazioni dove il passivo non venga integrato con possibilità di ricavi. Se non ci sono ricavi, il calcio non può essere gestito”.
Fonte: TMW
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