L’ex campione del mondo dell’Italia, adesso opinionista, Marco Tardelli ha ritratto sulla sua valutazione di Lorenzo Insigne, reputandolo un giocatore ancora acerbo:
«Sentivo di dovergli chiedere scusa perché lo avevo valutato male fino ad oggi».
In che modo?
«Mi dava l’impressione di essere troppo legato ad un ruolo».
E invece adesso?
«È più libero di fare quello che si sente e di farlo senza seguire determinati schemi. Schemi che pure seguiva benissimo, ma sembrava bloccato».
Quindi?
«Ero tra quelli che credevano nella sua incapacità di esprimersi ogni qual volta si fosse alzata l’asticella. Non mi sembrava ancora pronto e doveva dimostrare tanto, ma l’altra sera mi ha dato la sensazione di poter diventare un campione».
Solo merito del giocatore?
«Non voglio togliere nulla a Sarri che pure a Napoli ha fatto un grande lavoro, come pure l’ha fatto con Insigne, ma ho l’impressione che Ancelotti abbia parlato con il giocatore e abbia fatto breccia nella sua mente».
Una crescita mentale, quindi?
«Credo che Ancelotti abbia parlato prima all’uomo e poi al giocatore. Sulla fascia con Sarri ha fatto bene, ma con il nuovo modo di giocare riesce a dare qualcosa di più».
Parla del senso del gol ritrovato?
«È una delle sue qualità più evidenti. In questa nuova posizione può metterla in pratica più facilmente».
Anche in Nazionale?
«Mancini saprà utilizzare Insigne e valorizzare le sue qualità al meglio».
E nel Napoli quale partner offensivo vede meglio al suo fianco?
«Non posso rubare il posto ad Ancelotti. Posso dire che Insigne ha tutto per essere il suo leader in campo».
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