Dall’urlo di Madrid a quello di Poznan. Forse. Marco Tardelli, vice di Giovanni Trapattoni sulla panchina dell’Irlanda, annuncia che in caso di successo dell’Eire, e quindi di eliminazione dell’Italia, sfogherà tutta la propria gioia come accaduto al Santiago Bernabeu, trenta anni fa, davanti al Presidente Sandro Pertini. «Se l’Irlanda vince esulto: perché non dovrei?», si chiede e chiede dal ritiro di Danzica. Il lavoro è lavoro, del resto. Fa un certo effetto, però, sentirlo parlare da straniero. «È una partita decisiva per noi e per loro (testuale, ndi), e l’Irlanda giocherà per fare punti: non vogliamo chiudere a quota zero anche per una questione di orgoglio e di rispetto verso i nostri tifosi, visto che qui ne sono venuti tanti», spiega.
L’Irlanda, due sconfitte in due gare, è già fuori dall’Europeo ma non vuole fare più brutte figure. «Potrebbe favorirci il fatto di avere ormai la mente sgombra da condizionamenti e il non aver nulla da perdere: un punto ci darebbe morale in vista delle qualificazioni mondiali. Garantisco personalmente il massimo impegno anche se siamo già eliminati. La pressione sarà tutta sull’Italia», assicura. Un’Italia con mille problemi. «Io finora ho visto una bella nazionale, comunque non faremo concessioni. Ho fatto parte della Figc e sono stato alla guida dell’Italia Under 21, ma sono un professionista e ora lavoro per l’Irlanda. Quindi devo dare il meglio di me stesso per la mia federcalcio e cercare di far vincere la nazionale irlandese. E il discorso del biscotto tra Spagna e Crozia non è un mio problema».
Robbie Keane, l’attaccante ex interista che adesso gioca nei Los Angeles Galaxy, annuncia battaglia. «Contro l’Italia vogliamo almeno un punto per non andarcene da qui a mani vuote. Possiamo imprimere la nostra impronta sulla partita, basta evitare le distrazioni iniziali che già ci sono costate gol nelle parite precedenti. Dell’Italia mi piace Balotelli: un giocatore incredibile, tutto istinto, capace di segnare reti fantastiche», sottolinea. «E a Los Angeles vorrei con me Del Piero».
Fonte: Il Messaggero
La Redazione
M.V.
