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Tanzillo (GT.com): “Bisogna avere il coraggio di lanciare i giovani italiani in Serie A”

Massimo Tanzillo, creatore del famosissimo sito di calcio giovanile generazioneditalenti. com nonchè caposservatore della Ro.An. Football Management – società di procura sportiva incentrata sullo scouting e che punta fortemente sui giovani talenti, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di canaleinter.it. Ecco quanto sottolineato dalla redazione di Iamnaples.it:

La stagione è oramai agli sgoccioli, come reputi sia stato l’andamento dei vivai italiani e che prospettive pensi possano avere i nostri giovani in futuro?

Negli ultimi due anni i vivai delle nostre società sembrano aver acquisito uno spessore diverso, grazie soprattutto a maggiori investimenti e, forse, cercando di sfruttare la scia trionfale tracciata dai canterani del Barcellona. Ovviamente questo non può bastare per vedere un futuro brillante per i tanti ragazzi che si sono messi in mostra: non basta investire soldi se poi questi ragazzi si fanno giocare solo nelle squadre giovanili e poi si perdono di vista.

Chi è stata la giovane promessa italiana ad entusiasmarti di più?

Direi El Shaarawy del Genoa, quest’anno in prestito in Serie B al Padova. Già nelle giovanili ha fatto vedere numeri di alta classe, il fatto che nel passaggio dalla Primavera al Professionismo abbia confermato tutte le sue qualità, cosa non scontata, è di buon augurio per il suo futuro nel calcio che conta.

In Italia a differenza dell’Inghilterra i grandi club difficilmente puntano sui giovani del vivaio preferendo giocatori stranieri o già affermati, qual è la causa di questa differenza?

In realtà non credo che l’Inghilterra differisca molto dall’Italia sotto questo punto di vista (il modello dovrebbe essere spagnolo o tedesco secondo me): per esempio se andiamo a vedere il Manchester campione e finalista in Champions troviamo diversi ultra trentenni nella formazione titolare (Van Der Sar, Ferdinand, Park ad esempio) o come primo ricambio (Giggs o Scholes). Diciamo che c’è l’Arsenal che spicca per prestigio internazionale e che fa massiccio impiego di giovani. Senza dubbio la grande differenza tra Inghilterra e Italia è, però, la struttura delle giovanili  per quantità di investimenti e metodologie di formazione ed inserimento in prima squadra. Poi è differente la cultura calcistica negli stadi: un giovane esordisce e cresce in Inghilterra più facilmente. In Italia il giovane viene sostenuto al primo errore, anche al secondo ma già dal terzo sono guai.

A tuo parere qual è la società italiana che si sta muovendo meglio nella valorizzazione dei propri giovani?

Una società che apprezzo particolarmente è l’Udinese: si muove molto bene su tutto il mercato Internazionale riuscendo ad acquistare prima di tutti grandi promesse del calcio. Non c’è bisogno di nominare i vari Sanchez o Asamoah credo.
Tra chi invece riesce a valorizzare al meglio i calciatori delle proprie giovanili, dando grande peso al territorio regionale o al massimo nazionale, vedo bene l’Atalanta e la Roma ma anche il Genoa che soprattutto con la leva 1994, quella degli attuali Allievi Nazionali, sembra poter mettere a disposizione del Movimento Italiano diversi talenti interessanti. Vedo in calo la Juve, anche se con l’arrivo di Paratici le cose potrebbero cambiare nuovamente, mentre Milan e Inter hanno alzato notevolmente il tiro puntando molto su calciatori di qualità tecnica eccellente.

Un giudizio sulla Nazionale agli Europei under 19?

Il risultato della nostra U19 nella fase d’elite è stato molto deludente. Bene le prime due partite, poi, in quella che conta e nella quale bastava un pareggio è arrivata una sconfitta senza repliche.
La classe 1992, che compone la maggior parte dei convocati, è quella maggiormente indiziata a rimpolpare il nostro calcio carente di giovani interessanti, eppure anche loro, come l’U17 e l’U21 hanno fallito. Ma non tutto è da buttare via, i ragazzi sono comunque in gamba.

C’è qualche paese straniero ricco di talenti non ancora valorizzati e dove pensi si possa attingere nuove leve?

Senza dubbio la Scandinavia è una area interessante per scovare sia calciatori pronti per esplodere in prima squadra sia per essere formati nelle nostre giovanili: c’è da considerare inoltre che quelli piu interessanti, anche se giovanissimi, riescono a fare una discreta esperienza in un campionato professionistico riuscendo poi ad inserirsi al meglio, nostalgia permettendo, nelle squadre Primavera o inferiori.
Poi per caratteristiche fisiche e grazie allo status comunitario è interessante anche l’area baltica, soprattutto Lituania, presto spingerò perchè siano segnalati alcuni giovani proprio da quest’area. Per concludere ottimi affari si possono sempre fare nell’Europa dell’Est, anche se alcuni tra i paesi più interessanti sono ancora fuori dall’Europa (ad esempio l’area Ex-Jugoslava).

La Redazione
S.D. 

 

 

 

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