Chi viene e chi va. E chi invece si giocherà la partita su un altro campo: scrivanie e carte, e poi fogli e lettere d’amore. Corrisposto oppure no, si vedrà. Incontri all’orizzonte, in agenda. Piani di battaglia e pianificazioni. Discorsi in piedi da un po’ e altri da valutare.
Tre, i nomi più caldi: De Sanctis, Campagnaro e Grava. Gente in scadenza o quasi, parentesi da aprire e poi chiudere. Ma non solo: situazioni definite quelle di Lucarelli, che con ogni probabilità lascerà il calcio giocato, e Donadel, che andrà altrove; da definire quelle di Dossena e Fideleff, seri candidati al passo d’addio, e Lorenzo Insigne. Il talento. Il futuro.
I RINNOVI – E allora, l’ordine delle priorità: De Sanctis, innanzitutto, che ha ancora un anno di contratto con il Napoli e che dopo la Coppa Italia affronterà la sua situazione con il club. La posizione è chiara come il sole, raccontata sia da lui sia dal suo manager: prima di cominciare una nuova stagione in maglia azzurra, il portierone gradirebbe prolungare il rapporto. Stop. Situazione differente quella di Campagnaro, titolare come il collega di reparto di un altro anno di contratto: il Napoli vorrebbe tenerlo ancora, ma il suo manager, Mazzoni, per ovvie ragioni si dedicherà presumibilmente alla situazione soltanto dopo la risoluzione della questione-Lavezzi. E dunque della finale di Coppa Italia.
L’ALFIERE – Il terzo uomo, Grava, è l’ultimo simbolo della grande scalata: dalla C alla Champions, con la testa sempre alta. E a cifre molto contenute. Il suo contratto scadrà il 30 giugno e il suo manager, Gaetano Fedele, incontrerà Bigon dopo la finale. Lo spogliatoio, però, è in fermento: alfiere e uomo squadra, Grava; collante e beniamino del gruppo. La riconferma sarebbe la linfa per un uomo innamorato perso della maglia, tutto esperienza e grinta. De Laurentiis, del resto, non ha mai nascosto la stima nei suoi confronti. E anzi: ha sempre precisato che per Grava, nel suo Napoli, ci sarebbe sempre stato posto. Anche da dirigente.
IL FUTURO – Attendono risposte, invece, Dossena (che ha richieste) e Fideleff (un po’ di mercato in Brasile, Argentina e Inghilterra): l’addio è scontato per il centrale argentino, quasi scontato per il mancino. Finale dedicato a Lorenzo Insigne, 21 anni da compiere il prossimo 4 giugno, uno dei talenti più puri del panorama europeo, nonché grande protagonista con Ciro Immobile del miracolo Pescara: Bigon e il suo manager, Antonio Ottaiano, si vedranno nei prossimi giorni per capire il da farsi. E dunque se il genietto continuerà la sua esperienza in prestito secco – ma questa volta in serie A – oppure rientrerà alla base. Il San Paolo è già innamorato di lui.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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