In attesa di capire se la chiusura del campionato verrà anticipata, l’Associazione Italiana Calciatori si è riunita per fare il punto della situazione e per prendere una posizione sull’eventuale taglio degli stipendi. “Nei momenti di difficoltà ognuno deve fare la sua parte – si legge in una nota dell’Aic dopo la riunione -. I calciatori sono già sintonizzati su questo, ma va capito quale sia la parte che vorranno e dovranno fare le altre componenti del movimento”.
Un’apertura alla riduzione degli ingaggi da parte dell’Aic, dunque, c’è. Ma la misura va definita nei dettagli e valutata anche in relazione al ruolo che avranno anche le altre realtà coinvolte e ai tempi dettati dall’emergenza. “Dalla Serie A ai Dilettanti l’auspicio è quello di, avendone le condizioni di sicurezza, poter portare a termine la stagione, fosse anche superando la data del 30 giugno – si legge nel comunicato dell’Associazione calciatori -. Le condizioni di ripresa dell’attività dovranno avvenire in condizioni di approfondito controllo medico e rispettando tutte le indicazioni che verranno fornite dai medici e dalla FMSI”.
“Nella purtroppo malaugurata ipotesi di chiusura anticipata della stagione lo scenario ci vedrà senz’altro partecipi della situazione e per questo i calciatori sanno di dover svolgere la loro parte – prosegue il testo -. In questo senso è stata evidenziata come nelle diverse categorie siano diverse le esigenze ma si è stati tutti concordi nell’obiettivo di tutelare le posizioni delle categorie più in difficoltà“. “Il mondo dilettante, il calcio femminile e i redditi più bassi delle categorie professionistiche dovranno essere tutelati, anche attraverso il ricorso a risorse interne al mondo del calcio e aiuti che dovessero venire dal sistema mutualistico generale”, prosegue la nota.
Temi che poi lasciano spazio a considerazioni più generali su un eventuale taglio dello stipendio ai giocatori. “La costituzione di un fondo assistenziale destinato al sostentamento di queste situazioni di precarietà dovrà coinvolgere tutte le parti in causa – spiega l’Aic -. I calciatori sono già sintonizzati su questo ma ad oggi non si è avuto ancora contezza di quale sia la parte che vorranno e dovranno fare le altre componenti del movimento”.
“FIGC, Leghe, organizzazioni internazionali, quale sarà il loro apporto a questo scopo? – si chiede infine l’Associazione calciatori -. Sarà uno degli argomenti sui tavoli di discussione che si stanno portando avanti ormai da qualche settimana e che dovranno avere come primo obbiettivo fare squadra, ognuno per la sua parte”
Fonte: Sportmediaset
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